«Chi abbocca all'amo del partito unico, che sarebbe un'annessione di Forza Italia alla Lega? Noi certo no. Sarebbe una resa e proprio quando i sondaggi ci danno in ripresa. Andiamo avanti per la strada di un centrodestra unito». Per gli azzurri, quella messa in giro dal Carroccio è solo una provocazione, per vedere l'effetto che fa. Ma tra gli alti dirigenti più vicini a Silvio Berlusconi, nessuno è a favore.
La linea è di evitare commenti, dato che ai rumors non val la pena di rispondere e c'è la mezza smentita di Giancarlo Giorgetti. Il Cavaliere, tornato in Sardegna dalla villa in Francia della figlia Marina, sembra aver superato la «fase down», un po' di distacco disilluso dalla sua creatura. Ora lo descrivono «rinvigorito e pimpante», pronto a rientrare in scena il 23 settembre per chiudere la convention di Fiuggi, organizzata dal vicepresidente di Fi Antonio Tajani. Domani sarà ad Arcore e negli ultimi giorni ha parlato tre volte con il vicepremier Matteo Salvini. Sempre, assicurano i suoi, con toni «calorosi e distesi». Ci dovrebbe essere anche un incontro, insieme a Tajani, per confrontarsi su elezioni in Abruzzo (sembra rientrata l'idea della Lega di correre da sola), Basilicata, Sardegna, sul nodo della Rai e sulle prospettive della coalizione.
Gli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto danno il partito in crescita, tra l'11 e il 12% e la «cura-Tajani» è appena cominciata, con il presidente dell'Europarlamento che ad agosto ha battuto l'Italia per rilanciare il partito e chiamare alla mobilitazione eletti, iscritti e simpatizzanti. Dopo la Versiliana e la Maremma, il numero due degli azzurri ieri era in Val di Comino al «Festival delle Storie», oggi sarà in Vaticano dal Papa, domani a Viterbo per la celebrazione di Santa Rosa, alla quale parteciperà anche Salvini e mercoledì rientrerà a Bruxelles.
Sui cellulari degli azzurri girano due sondaggi che sembrano premiare tanto attivismo, con un centrodestra vincente, la Lega che macina consensi e Fi che si allontana dal deludente 8%. Il primo viene da casa Carroccio, diffuso dal sottosegretario Claudio Durigon e dà le intenzioni di voto all'11,8% al 23 agosto. Il secondo di Piepoli è precedente e conferma più dell'11%. Ancora poco per gli obiettivi, ma il dato appare incoraggiante.
Le indiscrezioni sul partito unico del centrodestra, che Salvini vorrebbe anche per il sequestro dei conti leghisti, fanno pensare alla tentazione del «delitto perfetto», spiega uno dei più vicini al Cavaliere. «Un salto in avanti, ora che il Carroccio fa il pieno e prima che l'azione di Berlusconi e Tajani porti i suoi frutti. Ma in autunno è difficile che i partiti al governo mantengano i loro consensi, con i segnali negativi su pensioni, Europa, immigrazione, manovra economica. E che proporrebbe Salvini a Berlusconi? Un partito unico con lui amministratore delegato e l'altro presidente, per una fusione? O un'annessione in cui comanda solo il leader leghista?». La seconda ipotesi, più realistica, il Cavaliere non potrà mai accettarla. Così, si prosegue sulla strada del rilancio di Fi, esortando Salvini a staccare la spina al governo come dice Tajani.
«Al netto delle critiche a Fi - spiega la presidente dei senatori Anna Maria Bernini -, che respingiamo al mittente, Giorgetti sa bene che una maggioranza di lotta e di governo non può reggere per 5 anni se non è sostenuta da un comune humus ideale e politico, specie quando litiga al suo interno».
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