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"Genitori troppo rigidi e incapaci di trattare". Una perizia psichica per Nathan e Catherine

Il Tribunale vaglia la "capacità genitoriale" e consegna solo ora il documento, pronto dall'11 dicembre. Ci vorranno mesi

"Genitori troppo rigidi e incapaci di trattare". Una perizia psichica per Nathan e Catherine
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Poteva essere scambiata per una favola, ma in realtà è un racconto aspro. Al posto del lieto fine ci sono le considerazioni durissime del tribunale per i minorenni dell'Aquila: "Gli indizi che si ricavano dalla condotta tenuta dai genitori nelle interlocuzioni con le autorità sanitaria e sociosanitaria e nell'ambito di questo procedimento, parrebbero deporre in favore di una notevole rigidità dipendente dai valori ai quali conformano le loro scelte di vita e dall'assenza di competenze negoziali che consentano loro di ottenere i risultati perseguiti".

Insomma, i genitori si sono chiusi nella loro ideologia e non sanno trattare, come si fa ad esempio in guerra, insomma par di capire sono destinati alla sconfitta.

Come tutti quelli che vanno a testa bassa contro il nemico. In realtà, sappiamo che alcune cose, molte cose, sono cambiate nelle ultime settimane. Sappiamo che sono partiti i lavori per ristrutturare il casolare, sappiamo che un insegnante è stato chiamato in soccorso dei ragazzi, assai traballanti sulle nozioni basilari di italiano, sappiamo che i genitori si sono sottratti all'assedio dei media.

Sappiamo che tanto è cambiato e sta cambiando, ma i giudici non lo ritengono sufficiente, o non hanno fatto in tempo a valutare appieno questi elementi perché l'ordinanza non è stata scritta ieri o l'altro ieri, ma porta la data dell'11 dicembre. E allora però non si capisce perché sia stata consegnata a 48 ore dal Natale. Con un tempismo, sotto l'albero, che certo non ci consola.

In ogni caso, non si parla più, o non più soltanto, del water all'aperto o del rischio di contrarre malattie ai bronchi. Ormai il tribunale mette apertamente in discussione la capacità di papà e mamma di essere genitori. Ancora di più, perché hanno scelto di farlo in modo non convenzionale, ai confini della legge: "Si ritiene peraltro necessario un congruo accertamento tecnico sulle competenze genitoriali, tanto più in considerazione del gravoso carico educativo che i genitori, optando per scelte di istruzione non convenzionali, si sono assunti in via esclusiva, senza potersi giovare del contributo dei professionisti dell'educazione".

Nathan e Catherine sono mamma e papà ma forse non sono adeguati per svolgere il ruolo di genitori.

La Corte d'appello dell'Aquila aveva parlato di "apprezzabili" passi in avanti, insomma aveva riconosciuto la virata della coppia. Il passaggio dall'unschooling all'homeschooling, la promessa di completare il ciclo vaccinale e altro ancora.

Ora il Tribunale mette avanti osservazioni pungenti, o meglio sottolinea il lato più ideologico, obiettivamente impressionante, dei coniugi: "Significativo appare il rifiuto dell'impiego del sondino naso-gastrico (verosimilmente poiché fatto di silicone o poliuretano) nel trattamento dell'intossicazione da funghi dei figli in occasione del ricovero in ospedale, che denota l'assoluta indisponibilità dei genitori a derogare anche solo temporaneamente e in via emergenziale ai principi ispiratori delle proprie scelte esistenziali".

I signori Trevallion di là, nella loro corazza neo rurale, i magistrati di qua: decisi a bucare quello scudo e a studiarne la composizione. Non è l'ora degli aggiustamenti o dei compromessi, anche se siamo a Natale. Il Tribunale chiama un perito e gli ordina di sondare la psiche dei due. Si, proprio così: "Valutare se i genitori presentino caratteristiche psichiche idonee ad incidere sull'esercizio della responsabilità genitoriale".

E ancora, "compiere un'indagine personologica e psico-diagnostica del profilo di ciascun genitore".

Ci vorranno quattro mesi, ma questa storia - come altre che l'hanno preceduta - promette di durare molto di più. E il destino della famiglia del bosco diventa un punto di domanda.

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