Cronaca giudiziaria

Genovese resta in carcere "Valutazione psichiatrica"

La difesa aveva chiesto l'affidamento terapeutico. L'esame è l'appiglio dei pm: altri 5 mesi in cella

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Si allontana la libertà per Alberto Genovese. I giudici del Tribunale di sorveglianza di Milano hanno rinviato la decisione ad un'altra udienza, in attesa di acquisire ulteriori documenti necessari a valutare l'istanza di affidamento terapeutico in una comunità di recupero presentata dalla difesa dell'imprenditore del web già condannato a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni per due casi di violenza sessuale su due giovani modelle stordite con mix di droghe a Milano e a Ibiza nel 2020.

Prima della condanna Genovese era già stato ai domiciliari in una comunità di recupero per disintossicarsi, poi lo scorso 13 febbraio era tornato in carcere in esecuzione della pena definitiva, che gli era stata ridotta perché aveva rinunciato a presentare appello dopo la condanna in abbreviato, sulla base delle nuove norme della riforma Cartabia. Tre giorni fa la Procura generale aveva dato parere favorevole all'affidamento terapeutico ad una comunità terapeutica, un possibilità prevista quando la pena residua non supera i sei anni. Ma i giudici hanno preso tempo, sottolineando come - nonostante agli atti ci siano consulenze difensive sugli aspetti psichici e di dipendenza dalla cocaina di Genovese - non è stata mai effettuata una perizia psichiatrica. Nell'ordinanza depositata ieri indicano la necessità di acquisire ulteriore documentazione per potersi esprimere sulla richiesta di affidamento per esigenze di cura psicologica e terapie per contrastare la dipendenza alla cocaina. Vogliono appunto che venga svolta una valutazione psichiatrica che analizzi la criminogenesi dei reati dell'ex imprenditore del web connotati da una particolare violenza. Tra l'altro, ricorda il Tribunale, c'è anche un secondo filone di indagini su altri episodi di violenze con lo stesso schema che, senza un profilo psicologico completo del condannato, rende difficile esprimere un giudizio certo. Il collegio vuole essere certo che un eventuale percorso in una comunità terapeutica sia idoneo alle necessità di Genovese anche affinché eviti in futuro di commettere altri reati dello stesso tipo. L'accertamento è stato affidato all'equipe psichiatrica del carcere di Bollate e servirà a delineare le terapie più idonee ad un eventuale concessione del beneficio richiesto dalla difesa. Il criminologo clinico Paolo Giulini del Cipm di Milano dovrà fornire una relazione sul percorso già effettuato dal 46enne, per capire quali risultati abbia prodotto. Genovese dovrà però restare in carcere almeno altri 5 mesi, perché l'udienza è stata rinviata al 24 ottobre.

Un periodo in cui dovrà restare ancora lontano dalla donna che ha sposato a dicembre del 2022 mentre era in comunità, una sua ex fidanzata con la quale ha rinsaldato i rapporti durante il processo.

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