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Gentiloni: "Continueremo le riforme avviate dal governo Renzi"

Il premier: "Cancellare o relegare nell'oblio il governo Renzi sarebbe un errore"

Gentiloni: "Continueremo le riforme avviate dal governo Renzi"

"Cancellare o relegare nell'oblio il governo Renzi sarebbe un errore". Paolo Gentiloni lo afferma alla conferenza stampa di fine anno dopo aver ricordato la nascita del suo esecutivo "all'indomani delle dimissioni di Matteo Renzi, provocate dalla sconfitta al referendum". Ma precisa: "Non si deve cancellare il buon lavoro fatto negli anni passati. La continuità della squadra di governo non è un limite. C'è sempre voglia di qualcosa di nuovo, lo capisco, ma rivendico questa continuità. La rivendicazione di continuità non è un puntiglio, ma completamento delle riforme è un'esigenza del Paese, non abbiamo finito e non abbiamo scherzato. Tutti devono essere consapevoli che il processo di riforme andrà avanti nel tempo che abbiamo a disposizione".

La legge elettorale

In merito alla legge elettorale, Gentiloni ha spiegato: "Il governo cercherà di dare un contributo anche sulla legge elettorale: abbiamo spesso ripetuto che il governo cercherà di facilitare, di accompagnare la discussione tra i partiti e in Parlamento sulla legge elettorale. La durata del governo è decisa dal Parlamento e dalle maggioranze. Avere con sollecitudine regole elettorali non è interesse di chi vuole accorciare o allungare la legislatura, è interesse nostro e delle istituzioni e per questo il governo accompagnerà, sollecitando, questo percorso perché lo riteniamo importante".

Per quanto riguarda i propositi del governo per il 2017, il premier ha spiegato: "Il governo farà del suo meglio per migliorare la situazione del Paese. Lo farà proseguendo le riforme che sono avviate, lo farà lavorando per ricucire le tante lacerazioni che minacciano il nostro tessuto sociale e la sua storica coesione sapendo che è un elemento fondamentale per il progresso del Paese".

La lode al Jobs Act

"Penso che abbiamo fatto un'ottima riforma del lavoro. Il Jobs Act è una ottima riforma. Nel contesto dell'economia italiana e dei suoi livelli di crescita i nostri numeri di lavoro a tempo indeterminato, di riduzione della disoccupazione, vanno nella direzione giusta. Certamente è qualcosa che dobbiamo sviluppare. E correggere e cambiare dove c'è da correggere e cambiare. C'è qualcosa da cambiare nei famosi voucher, senza accedere all'idea che questi voucher siano una specie di virus che semina lavoro nero nella nostra società. Perché nascono, all'opposto, come un tentativo di rispondere. Abbiamo visto che ci sono anche cose che non funzionano, eccessi o settori in cui l'uso dei voucher va limitato. Dobbiamo capire questi abusi che rischiano di snaturare uno strumento senza pensare che siano l'origine di tutti guai perché è una semplificazione che non aiuta".

Il taglio dell'Irpef

"Non sono in grado di fare un discorso serio oggi sulla riduzione dell'Irpef - ha spiegato il premier - Il governo negli ultimi due o tre anni ha fatto riduzioni fiscali molte serie, quello sarebbe il giusto coronamento. Verifichiamo le condizioni e non diciamo a 15 giorni dal nostro insediamento cose impegnative che potrebbero non essere mantenute"

Terrorismo e migranti

"Non esistono paesi non a rischio ma esistono paesi che possono impegnarsi sul terreno della prevenzione e sicurezza e su quello dell'accoglienza. Su questo il governo dovrà fare passi avanti nei prossimi mesi, c'è da rivedere il sistema di accoglienza, quello di rimpatri, ci sono tante cose da fare. Dobbiamo mantenere alta la guardia. Le minacce possono venire dall'esterno ma la radicalizzazione spesso avviene nei nostri paesi, nelle nostre carceri", ha spiegato il presidente del Consiglio.

Il caso Mps

Sul caso Mps Gentiloni ha spiegato che il governo ha "messo in sicurezza il risparmio con il decreto salva risparmio, la cui attuazione sarà lunga e complicata. Però una decisione è stata presa e sarà strategica e fondamentale. Noi abbiamo fatto il giusto e il necessario. Il fatto che si debbano mettere più soldi può essere oggetto di discussione con la Vigilanza europea, ma non mette in alcun modo in discussione la capienza del nostro intervento. Faremo quanto in nostro potere ma l'obiettivo principale è salvaguardare i risparmiatori".
Gentiloni ha inoltre spiegato che la nuova richiest della Bce sul rafforzamento di capitale lo ha "colpito" ma anche che l'Italia "terrà il punto"


Vivendi-Mediaset

Sulla vicenda Vivendi, ha garantito Gentiloni, c'è l'attenzione vigile del governo. "Siamo consapevoli dell'importanza di Mediaset in Italia. Ma non ci sono golden power da esercitare in questo settore, quindi la posizione del governo è vigile dal punto di vista politico. Il governo non vuole attivare strumenti, esistono strutture e autorità di garanzia che se vorranno potranno sollevare il problema Per il governo è un settore molto importante e il fatto che sia oggetto di una scalata non ci lascia indifferente".

L'assist alla Boschi

Il premier, incalzato dai cronisti, ha difeso pure il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, spiegando che la sua nomina a Palazzo Chigi è stata decisa da lui in persona, "che ci crediate o no".

L'ex ministro delle Riforme, ha aggiunto Gentiloni, "è una risorsa e può fare un lavoro molto utile."

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