Economia

Gentiloni: nuove regole sul debito. I falchi non ci stanno: deve calare

L'Italia torna al centro del dibattito, in patria e in Europa, per il debito e per l'adesione al Mes

Gentiloni: nuove regole sul debito. I falchi non ci stanno: deve calare

L'Italia torna al centro del dibattito, in patria e in Europa, per il debito e per l'adesione al Mes. Ieri il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni ha sottolineato come l'adesione alla nuova linea di credito del Meccanismo europeo di stabilità sia una scelta politica, che comunque non comporta l'invio della cosiddetta troika nei paesi che aderiscono. Durante una conferenza interparlamentare organizzata dal Bundestag (la camera bassa della Germania) Gentiloni ha anche parlato di debito degli stati europei.

La tesi dell'esponente Pd è che la pandemia e la risposta europea porteranno a «livelli di debito pubblico molto più elevati in Europa - oltre il 100% nell'area dell'euro quest'anno e persino più elevati nelle economie avanzate in generale, come evidenziato dall'Ocse». Da qui l'esigenza di rivedere il Patto di stabilità.

Toni diversi dal vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis che alla stesse conferenza ha sottolineato come, dopo le politiche di sostegno, «a un certo punto» i Paesi Ue dovranno «cominciare a ridurre il debito».

Facile immaginare che sia Gentiloni sia Dombrovskis stiano pensando all'Italia che resta il paese europeo con il debito maggiore.

Tema ieri sotto la lente di Bankitalia nel corso della audizione sulla Nadef. «Non abbiamo mai detto, neanche nei periodi peggiori, che il debito non è sostenibile», ma «crediamo che mantenere il debito a livelli del 150% è molto pericoloso», ha sottolineato Eugenio Gaiotti, capo del Dipartimento Economia e statistica della Banca d'Italia. Per il dirigente dell'istituto centrale guidato da Ignazio Visco (nella foto), sarà necessario «un graduale aggiustamento del saldo di bilancio quando le condizioni macroeconomiche saranno più favorevoli». Nel corso delle audizioni, l'Ufficio parlamentare di Bilancio ha confermato la validazione delle previsioni sul 2021.

L'Istat ha confermato che «le evidenze» indicano un «deciso rimbalzo» nel terzo trimestre.

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