
L'allarme Consob sulle criptovalute "nuovo campo dei miracoli di Pinocchio", dove i soldi si piantano in attesa che crescano, arriva a un pugno di giorni dall'entrata in vigore del regolamento Ue MiCA (Markets in crypto assets regulation). Dal primo luglio, in teoria, gli exchange - le piattaforme dove si comprano e si vendono crypto asset - se non sono compliant si possono spegnere con un interruttore, come è successo con le crypto di Fabrizio Corona. Succederà? Qualcuno ne dubita. Consob si vanta di aver oscurato recentemente altre sette piattaforme di fake trading (tra cui Trevorex, EXT24 e Quantum Wins), secondo gli esperti di siti illegali al mondo ce ne sono due milioni, ergo si sta svuotando il mare con il secchiello. Mentre Meta rimuoveva 700 account che pubblicizzavano truffe online, gli hacker in un giorno rubavano 16 miliardi di credenziali Apple, Google, Facebook e Telegram.
L'Italia sul groppone ha almeno 300mila truffati l'anno che fanno denuncia, quelli buggerati che se ne vergognano potrebbero essere dieci volte tanto. Almeno sei milioni di italiani investono sulla finanza decentrata basata su tecnologia blockchain. Il software consente di tracciare tutte le transazioni e di risalire a chi ha sottratto il denaro promettendo grandi guadagni. Eppure la magistratura italiana si muove a macchia di leopardo. C'è chi come il procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri si vanta (giustamente) di aver sequestrato milioni di euro all'hacker che aveva profanato i server del ministero della Giustizia, ci sono tribunali che invece dicono "hai perso soldi con le crypto? Arrangiati", e archiviano. Come a Chieti, dove un uomo è stato truffato da falsi intermediari online, che gli hanno fatto investire ingenti somme in criptovalute e poi sono scomparsi. Le indagini della Postale di Chieti hanno rintracciato i wallet crypto, i portafogli virtuali farciti del maltolto. Sono intestati a soggetti stranieri, sai che novità... I segugi di Decripto.org hanno ricostruito il percorso dei soldi con una precisissima perizia tecnica di parte e sono arrivati a Binance, soggetto obbligato a collaborare da MiCA se le autorità glielo chiedono. Non l'hanno fatto, perché "ritenuto, verosimilmente, non utile per lo sviluppo delle indagini", si legge nella sentenza di archiviazione. Non ci sono prove di rogatorie, Pec, denuncie all'Europol. Niente. Eppure Binance, se interpellata, non poteva sottrarsi: è una delle principali piattaforme europee e ha già collaborato con le forze dell'ordine, italiane e internazionali.
Nelle stesse ore in cui il Dipartimento di Giustizia Usa portava a casa 225 milioni di dollari in asset digitali, sequestrati dopo mesi di analisi a braccetto con la stablecoin Tether (la crypto il cui valore è "agganciato" al dollaro), alcuni giornali locali italiani hanno
inconsapevolmente promosso una truffa su un finto gestore di cloud mining - dove si "affittano" data center remoti per minare criptovalute - che genererà nuovi polli da spennare. Il messaggio agli hacker è chiaro: accomodatevi.