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"Giù le mani dalle Olimpiadi". Lo scippo dem fa infuriare Fi

Indignazione per il convegno sui Giochi organizzato a Bruxelles dal gruppo Pd. Tajani: intervenga Sassoli

"Giù le mani dalle Olimpiadi". Lo scippo dem fa infuriare Fi

«Giù le mani dalle Olimpiadi». Il giorno dopo la denuncia da parte del Giornale del convegno organizzato a Bruxelles dal Pd per mettere il cappello sui Giochi Olimpici invernali di Milano e Cortina, il centrodestra alza la voce e denuncia la scorrettezza istituzionale di questa iniziativa. Il senso è chiaro: il lavoro fatto per aggiudicarsi le Olimpiadi è stato bipartisan, il Coni è una istituzione super partes, si è giocato di squadra per raggiungere questo traguardo ed è assurdo tradire lo spirito olimpico per la convenienza politica.

«È scandaloso - commenta Antonio Tajani - che un gruppo parlamentare si intesti un simile traguardo, possibile solo e soltanto attraverso un bel lavoro di squadra». Tajani si appella al presidente David Sassoli: «Sia il Parlamento a organizzarlo e inviti tutti coloro che hanno contribuito a ottenere il risultato». Mariastella Gelmini sottolinea come Lombardia e Veneto siano state «tagliate fuori, in modo assolutamente scorretto, da questo appuntamento, organizzato tra l'altro il 22 aprile, alla vigilia delle Regionali. Nella lista dei partecipanti non mancano, invece, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, gli europarlamentari dem Alessandra Moretti e Pierfrancesco Majorino, il ministro Vincenzo Spadafora (M5s). Auspichiamo un intervento di Sassoli, affinché venga corretta la rotta senza inspiegabili esclusioni».

Colpito in negativo anche l'ex olimpionico di scherma, ora deputato di Fi, Marco Marin. «Il tentativo di mettere il cappello sulle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 è di cattivo gusto e non fa giustizia della battaglia che l'Italia ha vinto giocando tutti insieme. Lo dico da uomo di sport, da campione olimpico e mondiale: un siffatto comportamento mi addolora profondamente. Tutti sappiamo che le Olimpiadi invernali sono arrivate in Italia grazie al gioco di squadra tra Coni, Regione Veneto e Regione Lombardia, Milano e Cortina, governo e Parlamento. Senza l'azione di tutti questi protagonisti le Olimpiadi non sarebbero mai arrivate. Ha vinto la Squadra Azzurra. Tutta. Se fosse prevalsa la logica di parte non avremmo portato a casa questa grande sfida. Esattamente come per volontà del M5s si è persa la grande occasione di organizzare le Olimpiadi estive di Roma. Lo Sport non deve avere colore politico. Almeno sulle Olimpiadi tutti dovrebbero dimostrare di essere capaci di fare squadra».

Dura anche la posizione degli europarlamentari della Lega. «È assurda la scelta di non invitare i presidenti Fontana e Zaia, tenuti all'oscuro della cosa per lasciare spazio a esponenti politici del Pd. Davvero un pessimo esempio da parte di chi chiede alle forze politiche di lavorare nell'interesse dell'Italia».

E l'assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia Riccardo De Corato rincara la dose: «Questo convegno è un autogol anche per il sindaco Sala che ha mostrato come intenda sfruttare la vetrina delle Olimpiadi e accaparrarsele per i propri fini elettorali».

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