Il giallo della bimba scomparsa "Allarme in ritardo e bugie"

La versione dell'educatrice che per ultima ha visto la piccola non convince. Il prefetto: ricerche per altre 72 ore

Il giallo della bimba scomparsa "Allarme in ritardo e bugie"

La frase, consolatoria, sulla bocca di tutti («Speriamo i ritrovarla viva»), fa a pugni col presagio, nefasto, nella mente di tanti («Temiamo di trovarla morta»). In mezzo, tra le due lame della forbice, c'è lo spazio della realtà: un'aria pesante che dubbi affilati fendono inutilmente. La versione ufficiale sulla scomparsa della piccola Iuschra, la 12enne pakistana malata di autismo, di cui da due giorni si sono perse le tracce, non sta in piedi. Forse le cose non sono andate esattamente come le racconta l'educatrice che sostiene di aver visto per ultima la bambina prima che di lei si perdessero le tracce. La sua testimonianza, raccolta dal Corriere Tv, è piuttosto confusa e inverosimile: «Iuschra continuava a correre, un mio collega le ha detto di non allontanarsi. Ma lei non si fermava. Allora io mi sono offerta di seguirla. Lei è entrata nel bosco. Si fermava, si voltava, mi guardava e poi riprendeva a correre. A un certo punto non sono più riuscita a starle dietro e sono tornata indietro avvisando il mio capo». È plausibile che le cose siano davvero andate così? Uno dei soccorritori impegnati nelle operazioni di ricerca ormai da tre giorni (da quando cioè giovedì alle 11.30 è stato dato l'allarme) scuote la testa: «Mi sembra tutto molto strano...». A cominciare dalla scelta della onlus bresciana Fobap che si occupa del recupero di bambini con «disabilità intellettiva» di portare in gita un gruppo di giovanissimi in una zona particolarmente impervia come quella dell'altopiano di Cariadeghe, non certo il posto più tranquillo per gestire in sicurezza bambini con problemi psicomotori. Non a caso il timore è che Iuschra sia finita in uno dei crepacci a ridosso delle grotte che punteggiano le montagne di Caino e Neve tra la Val Gobba e la Valle Sabbia, nel Comune di Serle (Brescia). Possibile che nei paraggi non ci fosse un luogo meno insidioso dove portare a fare una scampagnata dei bimbi con problemi così delicati? E poi - circostanza ancor più grave - com'è possibile che una bimba autistica venga «persa di vista» da chi doveva prendersi cura di lei? Altro dubbio: l'allarme per la bimba desaparecida è stato dato con tempestività? Nessuno mette in dubbio la buonafede e la preparazione dei «tecnici del comportamento» dell'associazione Fobap, ma certo è che Iuschra è sparita in un modo assurdo. L'esercito dei soccorritori aumenta di numero di ora in ora: in volo, oltre agli elicotteri, si sono levati anche i droni; centinaia di volontari stanno battendo la zona palmo a palmo; gli specialisti nel soccorso alpino, fluviale e e speleologico scandagliano tra burroni, fiumi e grotte. Iuschra potrebbe essere lì. Viva. In attesa che qualcuno vada ad aiutarla. Ma più tempo passa e più i brutti pensieri aumentano. Il prefetto ha assicurato che le ricerche proseguiranno a oltranza. La piccola indossa una maglietta gialla a fiori e un paio di leggins neri. Per lei tanti appelli sui social. Ma in troppi parlano a vanvera.

Compreso il sindaco di Serle, sul cui video-appello preferiamo non infierire. In casi drammatici, come questo di Iuschra, meglio stare zitti e far parlare solo chi ne ha titolo. Lo impongono buonsenso e rispetto verso i familiari della bimba dispersa.

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