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Il giallo dei titoli per gli eletti al Csm

Tre in bilico e il professor Romboli non ha i requisiti per palazzo dei Marescialli

Il giallo dei titoli per gli eletti al Csm

«La commissione verifica titoli del Csm avrà una serie di gatte da pelare mica da ridere, alla luce di una interpretazione sulla sussistenza dei requisiti che si annuncia laboriosa», sorride al telefono il parlamentare di Forza Italia Pietro Pittalis. Come conferma uno dei legali che aveva presentato domanda al Parlamento per essere scelto come membro laico, e che al Csm è di casa, dopo le indiscrezioni di stampa circolate in questi giorni la posizione di almeno tre membri laici appena eletti dal Parlamento rischia di mettere in imbarazzo Fdi e Pd. Con sfumature diverse. Perché se è vero quello che scrive La Stampa sui curricula di Daniela Bianchini e Rosanna Natoli, alla loro iscrizione all'albo da almeno quindici anni come prevede la legge non corrisponderebbe un altrettanto duraturo «esercizio effettivo» della professione forense. «Devi dimostrarlo con un'autocertificazione che la riforma Cartabia ha richiesto», spiega un esperto della legge istitutiva del Csm (la 195 del 1958). Perfino l'ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, a causa del suo mandato da Guardasigilli, è stato costretto a rinunciare alla nomina al Csm perché di anni «effettivi» non ne aveva abbastanza.

Ma quello dei curricula «autocertificati» sembra un problema veniale rispetto al vero vulnus, quello che riguarda il candidato espressione del Pd Roberto Romboli. Perché stando a una interpretazione letterale delle regole, l'allievo della toga rossa Alessandro Pizzorusso non è più «ordinario» ma è un «docente esterno» (così si legge sul sito dell'Università di Pisa) e dunque non ha i requisiti, visto che non è neanche iscritto all'albo degli avvocati come le sue due colleghe a Palazzo de' Marescialli.

«Sarà dirimente capire chi farà parte della commissione (per legge due togati e un laico, ndr.) per vedere come andrà a finire», ci dice un ex membro togato del Csm. Come a malignare che se a decidere fosse chiamato una toga di Area o di Md sarebbe più tenera con Romboli perché... d'area. Perché chi scrive che per Romboli vale il precedente di Annibale Marini sbaglia, perché è vero che fu eletto al Csm anche se era in pensione dall'Università, ma dimentica che rimase ordinario in virtù di apposita delibera del Consiglio di Facoltà e soprattutto era anche un avvocato. Cosa che Romboli non è.

E questo complica - e di molto - i piani di entrambi gli schieramenti sulla scelta del prossimo vicepresidente.FMan

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