Cronaca giudiziaria

Il giallo di Messina Denaro: la nipote-avvocato lo scarica

Oggi non sarà all'udienza per la strage di Capaci. "Non ho tempo per preparare l'arringa difensiva"

Il giallo di Messina Denaro: la nipote-avvocato lo scarica

Non sarà la nipote a difenderlo questa mattina al processo per le stragi di Capaci e di via d'Amelio. L'avvocato Lorenza Guttadauro, nominata legale di fiducia dallo zio Matteo Messina Denaro, arrestato lo scorso gennaio dopo 30 anni di latitanza, ha rinunciato al mandato. Oggi non sarà nell'aula bunker del carcere di Caltanissetta dove avrebbe dovuto pronunciare l'arringa difensiva in appello per le morti di Falcone e Borsellino e delle loro scorte, di cui il capomafia sarebbe stato il mandante, come stabilito nel primo processo, che si è concluso con una condanna all'ergastolo.

Un mistero il passo indietro della nipote del boss proprio alla vigilia del dibattimento. C'era molta attesa per il suo intervento, dopo che nell'udienza del 18 gennaio, a due giorni dal clamoroso arresto del familiare, la penalista era stata nominata con sua grossa sorpresa dallo zio e aveva chiesto alla corte un termine a difesa proprio per studiare gli atti del processo, fino a quel momento seguito dai legali di ufficio, e dopo che la scorsa settimana era stata arrestata anche sua madre, la sorella del padrino, con l'accusa di associazione mafiosa. Ufficialmente l'avvocato Guttadauro non avrebbe avuto il tempo di preparare l'arringa difensiva di una vicenda molto complessa e di cui non si era mai occupata prima. Troppi gli impegni per andare a fare visita allo zio detenuto a L'Aquila e per partecipare agli interrogatori ai quali è stato sottoposto finora. Adesso la Corte d'Appello di Caltanissetta nominerà un avvocato d'ufficio. Poi Messina Denaro, che questa mattina potrebbe collegarsi in videoconferenza dal carcere, anche se la scorsa udienza aveva scelto di non farlo, potrebbe nominare un suo legale di fiducia oppure decidere di andare avanti con quello che gli verrà assegnato. Solamente in un'occasione, dal giorno dell'arresto, la penalista ha parlato pubblicamente dello zio. Lo ha fatto ai microfoni di RaiNews dopo avergli fatto visita in carcere, dove il capomafia è detenuto in regime di 41bis. L'avvocato aveva parlato delle gravi condizioni di salute del familiare, in cura per un tumore, osservando come una cella non potesse essere considerata un luogo adeguato per le cure. Un tentativo, probabilmente, di farlo trasferire in ospedale.

Qualche giorno fa, poi, i carabinieri del Ros hanno arrestato la madre di Guttadauro, Rosalia, la sorella del boss, che sembra gestisse la cassa di famiglia e si occupasse del sistema di comunicazione del latitante. Nella sua casa di Castelvetrano gli investigatori le hanno trovato diversi pizzini, con cifre e nomi in codice, che stanno ancora cercando di decifrare. Lunedì, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, ha fatto scena muta.

Ora la figlia rinuncia a difendere suo fratello nel processo di Caltanissetta, mentre continuerà ad assisterlo a Palermo.

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