Le uniche cose sicuramente vere sono due: l'appello via Facebook di una coppia di genitori e la denuncia presentata da questi ultimi alla polizia di Genova.
Tutto il resto - e cioè il presunto tentativo di «rapimento di tre bimbi» per mano di una «ragazza 14enne» (in un primo tempo, erroneamente, scambiata per una «nomade») - pare invece la trama della più classica delle leggende metropolitane: quella secondo cui sarebbero rom in versione «ladri di bimbi» con auto o furgoni nelle vicinanze di scuole o giardini pubblici per fuggire subito dopo aver accalappiato le baby-vittime.
L'allarme lanciato via social da mamma «Anna» e papà «Stefano» (gli apprensivi - forse fin troppo apprensivi - protagonisti di questa storia al profumo di bufala) recita testualmente: «Vi chiedo un secondo di attenzione. Oggi all'Acquasola (parco nel centro di Genova, a pochi metri di distanza dal Tribunale dei minori ndr) hanno tentato di rapire la nostra piccola Marta con due sue compagne. Non era con noi ma con dei genitori nostri amici che sono stati molto pronti ed hanno evitato il peggio. La polizia arrivata quando ormai tutto era finito ha confermato che è un pericolo che esiste e di stare molto, molto attenti. Le bimbe sono state avvicinate da una ragazza di 14 anni apparentemente innocua che amabilmente inizialmente le ha portate fuori dal recinto giochi e poi con la forza ha cercato di portarle all'esterno del parco dove attendeva una macchina con un signore dentro. L'intervento dei genitori è stato tempestivo per fortuna. Passate la voce e mi raccomando state sempre attenti. Grazie per l'attenzione».
La «notizia» passando di voce in voce, arriva nelle redazioni di agenzie e siti che rilanciano l'Sos in tempo reale.
Ansa, Agi e Adnkronos concordano sulla versione nata dal tam tam popolare: «Una ragazzina di circa 14 anni e un suo complice che attendeva in auto, hanno tentato di rapire tre bambine che giocavano al parco dell'Acquasola. Secondo quanto denunciato alla polizia dai genitori delle bimbe, la ragazza avrebbe avvicinato le piccole mentre giocavano e le avrebbe convinte a uscire dal recinto dei giochi per poi cercare di caricarle in un'auto. Le bimbe sono state salvate dai genitori di altri bambini che notata la scena hanno messo in fuga i due». Nel resoconto non si avanza nessun dubbio, e non si usa il condizionale: «L'episodio è accaduto ieri pomeriggio. È stata la mamma di una delle bambini ad accorgersi dell'azione della ragazza. A quel punto la donna le ha detto: Che cosa stai facendo, dove state andando?. La giovane ha risposto: Le bambine sono con me. La donna ha replicato: Ma cosa dice, una è mia figlia e le altre sono figli di amici miei. A quel punto la ragazza è fuggita ed è salita a bordo dell'auto dove la attendeva il complice. Sul posto sono intervenuti in un primo momento i vigili urbani, ma ora sull'episodio indaga la squadra mobile. I genitori della bambine coinvolte nel tentativo di sequestro hanno lanciato un appello sui social in cui sottolineano l'accaduto e invitano a fare attenzione. L'appello è già stato raccolto da centinaia di genitori genovesi».
L'unica agenzia di stampa che, col passare delle ore, ha rettificato sostanzialmente la dinamica dei fatti è stata Lapresse, con un lancio dal titolo: «Genova, 14enne avvicina bimba: nessun tentativo di sequestro». Una «svolta» che la questura ha confermato anche al Giornale: «Non c'è stato alcun tentativo di sequestro di persona a Genova ai danni di tre bambine. È quanto riferiscono dalla squadra mobile del capoluogo ligure, spiegando che il caso ha subito una attenzione che va ridimensionata. Il fatto risale a ieri pomeriggio quando, una ragazzina italiana, ben vestita, apparentemente con qualche problema psichico, si è avvicinata a tre bambine all'interno del parco giochi dell'Acquasola. Ha detto di voler giocare con loro e ne ha prese due per mano. La madre di una delle tre, notando il fatto, si è avvicinata. Lei ha risposto, riferiscono gli inquirenti, che le bambine "sono con me". A queste parole, la madre si è allarmata e ha ripreso con sé le piccole. La ragazza, a quel punto, non si è allontanata ma è rimasta nel parco a passeggiare. Nessuno ha notato alcuna auto andare via. La donna l'ha poi avvicinata di nuovo.
La ragazza ha riferito il proprio nome di battesimo e ha detto di essere in compagnia del padre. Non si trattava di una nomade. Difficile pensare a un sequestro, perché chi tenta un rapimento e viene scoperto certamente non si ferma poi sul posto».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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