Nel nascente governo giallo-verde c'è poco rosa. Gli uomini, compreso il premier Giuseppe Conte sono 13, ovvero più del doppio delle donne che sono soltanto 5. Il più giovane è il leader Luigi Di Maio, 31 anni; il più vecchio l'economista pomo della discordia Paolo Savona, 81. Tra i due corre mezzo secolo. Insomma quando Di Maio nasceva Savona aveva già consumato la sua esperienza in Banca d'Italia ed in Confindustria. I «tecnici» sono sette più lo stesso premier. Gli incastri del puzzle sono pian piano andati al loro posto. Trovato il pezzo mancante per il dicastero dell'Economia, il professor Giovanni Tria, docente di politica economica a Tor Vergata, il resto è andato a posto in fretta.
Per Matteo Salvini e Luigi Di Maio due ruoli chiave. Entrambi oltre a ricoprire la carica di vicepremier andranno alla guida di due ministeri pesanti. A Salvini il Viminale con due promesse da mantenere subito: il blocco degli sbarchi e la legge sulla legittima difesa. Per Di Maio un superministero che accorpa Lavoro e Sviluppo Economico «per risolvere i problemi degli italiani». Gli scogli da superare saranno tanti il primo potrebbe esser quello dell'Ilva. Per il braccio destro di Salvini, Giancarlo Giorgetti, il ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport. Sottosegretario con delega ai servizi segreti il pentastellato, Vito Crimi. Paolo Savona trasloca agli Affari europei, il dicastero dove inizialmente sembrava andasse Enzo Moavero Milanesi, che aveva ricoperto quel ruolo sia con il governo Monti sia con Enrico Letta. Moavero invece andrà alla Farnesina. Un nome gradito al Quirinale ma che non susciterà simpatia nel popolo grillino visto che è considerato «l'uomo di Monti». Al ministero della Difesa tornerà una donna: Elisabetta Trenta, già indicata da Di Maio come possibile ministro nel marzo scorso. Militante da un lustro nel Movimento ha un fratello Paolo anche lui grillino candidato sindaco a Velletri dove si voterà il 10 giugno. Per il Carroccio Gian Marco Centinaio va alle Politiche agricole mentre Giulia Bongiorno è confermata alla Pubblica amministrazione. Il ministero della Giustizia è assegnato al grillino, Alfonso Bonafede, l'uomo di fiducia di Di Maio. Al vicesegretario della Lega, Lorenzo Fontana il dicastero di Famiglia e disabilità mentre al grillino Riccardo Fraccaro vanno i Rapporti con il Parlamento. Un ruolo chiave anche per il capogruppo M5S al Senato, Danilo Toninelli, che andrà alle Infrastrutture. Alla Sanità dopo Beatrice Lorenzin torna una donna, Giulia Grillo, capogruppo M5S alla Camera e medico legale. Nella precedente legislatura ha sostenuto la necessità di abolire il superticket e di cancellare il decreto Lorenzin sui vaccini ritornando a soli 4 obbligatori. La Lega come richiesto ha ottenuto anche il ministero degli Affari Regionali per Erika Stefani. Simpatizzante del Carroccio il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, Provveditore di Milano, laureato in Scienze Motorie e dirigente scolastico. Un'altra donna al Sud, la grillina Barbara Lezzi.
Ai Beni Culturali un nome interessante: Alberto Bonisoli direttore dell'Accademia di Belle Arti di Milano. Sergio Costa, generale dei carabinieri, sarà ministro dell'Ambiente. Era già stato indicato Da Di Maio per questo ruolo nella lista dei potenziali ministri.
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