Che cos'è la meritocrazia di cui tanto si parla? Più o meno l'idea virtuosa che a un tal merito corrisponda un adeguato premio. Cos'è l'opposto della meritocrazia? In politica sicuramente il cosiddetto spoil system, ossia il vantaggio, l'occupazione di ruoli, il riconoscimento conferiti non in base a meriti ma a appartenenze politiche, attività in cui in Italia siamo dei veri campioni. La logica è semplice: tu sei amico mio e ti faccio avere un posto, un appalto, un finanziamento. Non che così si vada molto avanti, non a caso siamo dove siamo e non negli Stati Uniti, dove inizi in un garage e finisci a dirigere una multinazionale: da noi Steve Jobs o Bill Gates partendo dal garage al massimo avrebbero aperto un'autorimessa.
A proposito, sentite questa: in campo accademico esiste un fondo, il Fondo di Finanziamento Ordinario (Ffo), che ogni anno distribuisce finanziamenti agli atenei meritevoli, e tra questi solo uno viene premiato perché più bravo di altri. Del resto le università, si sa, sono la spina dorsale della futura classe dirigente del paese. Noi non abbiamo Harvard, Yale, Cambridge, Oxford, però abbiamo La Sapienza di Roma, l'Alma mater di Bologna, l'Università degli Studi di Padova; quest'ultima, tra l'altro, recentemente classificata tra le prime università italiane sul piano internazionale. In pratica: vi siete distinti per qualità di laureati, per aver portato avanti una ricerca importante, per numero e livello di pubblicazioni scientifiche? Bene, vi meritate più soldi. Giusto no? In linea di principio sì, da noi no, le cose giuste diventano sempre sbagliate.
Infatti per l'anno appena passato l'ateneo premiato è stato l'Università di Stranieri di Perugia, che riceverà addirittura il 115% in più dei suddetti fondi. Perbacco, cosa avranno mai combinato questi studenti stranieri? I nostri più bravi se ne vanno all'estero e invece dall'estero vengono a Perugia e spiccano per intelligenza? E nessuno se ne accorge? Viene da chiedersi quanti Albert Einstein, Niels Bohr, Erwin Schodinger, ci siano a Perugia, chi li ha visti? Solo il governo?
Strano perché a livello internazionale non risultano esserci queste grandi cime nella suddetta università, nella quale al massimo si è distinta Amanda Knox, ma per altre faccende.
Insomma, un bel dilemma: a Perugia sono tutti geni, negli altri atenei tutti scarsi? Non ci vuole Sherlock Holmes per scoprire cosa c'è sotto, la solita storiella all'italiana: è sufficiente sapere che l'ex ministro della pubblica istruzione Stefania Giannini fu rettore, oltre che docente, all'Università per Stranieri di Perugia, e che la commissione nominata a giudicare gli atenei meritevoli viene nominata dallo stesso ministero.
In sostanza: la ministra ha premiato la sua università. Il merito? Puramente tautologico: essere stata l'università della ministra.
Curiosità: l'Università di Perugia (non per Stranieri, quella normale, dove non insegna la Giannini) si becca un misero -7,2%, possibile? A Perugia sono tutti tonti, tranne dove andava a lezione la geniale Amanda Knox dal ministro Giannini.
Comunque sia, i tempi sono cambiati, il governo anche (si fa per dire), e per fortuna con l'attuale ministro Valeria Fedeli non si corre questo rischio: non essendo laureata, non le verrà in mente di privilegiare nessun ateneo, al massimo manderà un pacco regalo al suo liceo per assistenti sociali. E di assistenti sociali ne servono molti, in Italia. Soprattutto per i politici.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.