Gilet gialli atto sesto: Parigi sotto attacco

Incidenti nella capitale. In tutto 39mila in piazza: fermato Drouet, uno dei leader

Gilet gialli atto sesto: Parigi sotto attacco

All'indomani del voto parlamentare sulle misure annunciate da Emmanuel Macron (che ieri era in Ciad), la pressione dei gilet gialli sul governo resta intatta. Per l'Atto VI, ieri quasi 39 mila persone su tutto il territorio nazionale. Partecipazione in calo rispetto ai primi fine settimana, ma in 2 mila si sono presentati a Parigi, in ordine sparso, beffando le autorità grazie all'effetto sorpresa. La polizia e i blindati aspettavano i gilet a Versailles: reggia e strade chiuse e gendarmi pronti a intervenire. Lì era fissato l'appuntamento organizzato dal promotore Eric Drouet, il camionista 33enne che ha dato il via al blocco del Paese il 17 novembre. Dall'evento «ufficiale» su Facebook si è passati alle chat via Whatsapp; anche per evitare infiltrazioni dei casseur che nelle scorse settimane avevano trasformato Parigi in un campo di battaglia.

Così centinaia di manifestanti hanno tinto di giallo il quartiere di Montmartre con un mattutino colpo da teatro. Maxi-evento a sorpresa e zona turistica costretta ad abbassare le saracinesche su ordine della polizia, ricorsa ai lacrimogeni per sgomberare l'intera zona del Sacro Cuore. A fine giornata saranno 142 i fermi e 16 gli arresti, tra cui l'organizzatore Drouet: per rassemblement non autorizzato, possesso d'armi e raduno atto a provocare danneggiamenti e violenze.

Nel pomeriggio molti negozi hanno abbassato le serrande anche in centro, dove un poliziotto si è visto costretto a tirare fuori la pistola per salvare tre suoi colleghi da un gruppo di gilet gialli. Cassonetti in fiamme e protesta violenta anche lungo la Senna, dove un'auto della polizia è stata ribaltata da un gruppo di gilet incappucciati, mentre il corteo si spostava verso Louvre, l'Opéra e Champs-Elysées: qualche lacrimogeno lanciato, faccia a faccia con i gendarmi all'Hotel de Ville, che hanno usato gli idranti per disperdere la marea. Circolazione bloccata per diverse ore sul viale più famoso di Parigi, occupato fino a sera. Il bilancio è lontano dalla devastazione delle ultime settimane, ma nel sud-ovest della Francia, ad Angoulême, i gilet hanno decapitato un fantoccio con l'effige di Macron dopo un «processo» di 15 minuti che ha decretato la «condanna a morte». Un'azione inscenata dai gilet sui cui indaga la procura per istigazione e delinquere e oltraggio.

Tensioni anche in altre città: ieri un centro commerciale occupato a Lione. A Bordeaux barricate della polizia, che affrontava 2.600 manifestanti; altrettanti a Tolosa. Un migliaio a Lille, Rouen, Nantes, mentre altri gilet prendevano di mira la residenza presidenziale a Touquet. Ancora in ginocchio la circolazione ai confini. Accesso a Ventimiglia impedito per ore a chiunque, poi ai soli camion. A Strasburgo inaccessibile la frontiera con la Germania (7 fermi). Chiusa per tutta la mattina la bretella di collegamento con la Spagna, con alcuni indipendentisti catalani unitisi ai gilet francesi. Anche in Belgio, giubbotti in piazza: un centinaio nella capitale della Vallonia Namur così come a Bruxelles.

Registrata pure la decima vittima nelle proteste francesi: a Perpignan (Pirenei Orientali) un automobilista 36enne ha tamponato un camion fermo ai blocchi dei gilet nella notte tra venerdì e sabato. In tutta la Francia sono stati 220 i fermi e 81 gli arresti.

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