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Il gioco sporco dell'aereo "spia" che segnala le barche alle Ong

Costa 60mila euro al mese, vola senza regole, lavora per chi non rispetta leggi. E ora ne arriva un altro

Il gioco sporco dell'aereo "spia" che segnala le barche alle Ong

L'aeroplano delle Ong che avvista i gommoni lo scorso anno era stato bloccato, ma ora è tornato a decollare ogni giorno da Lampedusa. Proprio Moonbird ha individuato i migranti recuperati da Sea Watch, che in 28 sono risultati positivi al virus. Mare Jonio, la nave dei talebani dell'accoglienza italiani, è di nuovo salpata nonostante la terza diffida della Guardia costiera perché non ha l'autorizzazione per il soccorso. Ocean Viking, il colosso di Sos Mediterranee, che si addestrava negli ultimi giorni per recuperare migranti contagiati, ieri ne ha imbarcati 51, che vuole portare a Malta o in Italia. E il cuoco francese a bordo di Sea Watch 3, la nave della Ong tedesca dei 28 migranti infetti, ha i sintomi del coronavirus. Però si ostina a non sbarcare e un medico dovrà andare a bordo per fargli il tampone.

Le Ong del mare continuano a fare impunemente quello che vogliono, al di sopra degli Stati, in spregio alle norme nella convinzione che devono rispondere solo a un superiore interesse umanitario. Il governo, la magistratura, l'Unione europea abbozzano incapaci di fermare questo andazzo, che in estate potrebbe portare a un'ondata di sbarchi dall'Africa e chissà quanti contagiati dal Covid-19.

Moonbird è il piccolo aeroplano di ricognizione utilizzato da Sea Watch per individuare i gommoni. Ieri ha avvistato «tre imbarcazioni in difficoltà in zona di soccorso maltese». Nell'ultima settimana Moonbird è stato fondamentale per permettere ai tedeschi di recuperare i 211 migranti, compresi quelli positivi, adesso in quarantena al largo di Porte Empedocle.

Lo scorso agosto, l'Ente nazionale dell'aviazione civile (Enac) aveva bloccato a terra l'aereo. Le attività «di ricerca e soccorso sono operazioni che richiedono un regime autorizzativo, non compatibile con gli aeromobili» come Moonbird secondo l'ente controllore. Però l'aereo che cerca i migranti è tornato a volare in autunno da Palermo e adesso da Lampedusa. L'Enac, interpellato dal Giornale, non ha ancora fornito una risposta sul perché può tranquillamente decollare da uno scalo italiano e segnalare i gommoni alle navi delle Ong. Ogni volo costa come minimo 2mila euro, 60mila euro al mese. La Chiesa evangelica tedesca si è impegnata a finanziare gran parte della ricognizione aerea anche quest'anno. Nel 2018 Moonbird è costato 262.535 euro. «A breve arriverà un altro velivolo a sostituirlo» rivela una fonte del Giornale in prima linea nella lotta all'immigrazione clandestina. Forse si tratterà del Sea Bird, un bimotore di ricognizione più grande annunciato dalle Ong e pronto da inizio marzo. Ieri pomeriggio è decollato da Pantelleria dirigendosi a Lampedusa. Quest'estate i tedeschi sono pronti a schierare anche la nuova imbarcazione Sea Watch 4, in cantiere in Spagna, definita la «nave delle Ong più attrezzata del Mediterraneo».

Ieri è tornata fra Lampedusa e Malta in attesa dei migranti, Mare Jonio, che ne ha appena portati 67 in Italia. Peccato che la nave «non è certificata per il soccorso. Avevano cominciato la procedura senza concluderla» conferma la fonte del Giornale. La Guardia costiera ha consegnato la terza diffida, ma i talebani dell'accoglienza sono salpati lo stesso. Alessandra Sciurba, presidente di Mediterranea Saving Humans, ha pure ribadito che «la pandemia non ferma chi fugge dalle torture e per la pandemia non è possibile sottrarsi al dovere di soccorrere».

La nave di Sos Mediterranee, che può ospitare dai 300 ai 400 migranti ha postato delle foto con il seguente annuncio: «Mentre #OceanViking procede verso acque internazionali al largo della costa libica i team di soccorso, medici e di assistenza si stanno allenando per operazioni di salvataggio con dispositivi di protezione individuale Covid-19 come maschere, visiere e tute». E ieri a sud di Lampedusa, il centralino dei migranti Alarm phone, ha indirizzato la nave sul primo recupero di 51 migranti.

Contagiati o meno, la Ong ha chiesto a Malta e all'Italia «un luogo di sbarco sicuro».

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