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Giorgetti: "Una settimana e capiremo come finirà il governo"

Giancarlo Giorgetti è convinto che solo l'avvio della procedura d’infrazione per l’Italia da parte della Commissione potrebbe far cadere l'esecutivo gialloverde

Giorgetti: "Una settimana e capiremo come finirà il governo"

Crisi di governo? "Tra una settimana si capirà tutto". Parola di Giancarlo Giorgetti. Il potentissimo sottosegretario alla presidenza del Consiglio, l'eminenza grigia della Lega, è convinto che solo l'avvio della procedura d’infrazione per l’Italia da parte della Commissione potrebbe far cadere l'esecutivo gialloverde.

Secondo quanto scrive il Corriere della Sera a Matteo Salvini serve una "giusta causa" per rompere il "contratto di governo" e andare al voto a settembre. La deadline, il termine ultimo è fine luglio. Ma serve un motivo valido e questo potrebbe essere la sanzione di Bruxelles che bloccherebbe il varo della flat tax. "Potremmo farlo solo su temi che siano facilmente comprensibili dai cittadini", ha spiegato Salvini nel corso della riunione con i ministri leghisti che premevano per la rottura con il M5S e il ritorno alle urne. Anche per questo motivo sia Giuseppe Conte sia Luigi Di Maio hanno abbracciato la causa della riforma delle tasse, ovvero della flat tax. Vogliono evitare a tutti i costi la crisi, mentre la Lega sottilmente continua a cercare il "movente". I parlamentari leghisti hanno infatti presentato degli emendamenti al decreto Sicurezza-bis in teoria per "implementare" la legge ma, in realtà, l'obiettivo è irritare e dividere il M5S "proprio nella commissione dov’è forte il nucleo dei grillini movimentisti legati a Fico, che hanno stretti legami con le Ong...". Ed è forse anche per questo che Luigi Di Maio ieri ha detto che sta "lavorando a un governo che duri quattro anni" ma non ha specificato quale governo anche se pare difficile si possa concretizzare un accordo col Pd. Giorgetti prevede, però, che Sergio Mattarella "quasi sicuramente non farà gestire il voto da questo governo". Una seconda scadenza, stavolta sfavorevole per il Carroccio, è la prima settimana di agosto quando si discuterà e si voterà il taglio dei parlamentari. "Da quel giorno — secondo un autorevole dirigente leghista — possiamo stare certi che la legislatura durerà fino alla fine". Se Salvini rompesse dopo con M5S "allora sì — come sostiene Giorgetti — che si formerebbero altre maggioranze. E il governo non resterebbe solo il tempo di varare la legge di Stabilità. Andrebbe molto oltre". Il nodo vero è l'elezione del nuovo presidente della Repubblica che, nelle intenzioni di Salvini, non dovrebbe avvenire con gli attuali rapporti di forza ma con un Parlamento dove la Lega avrà sicuramente più parlamentari e, quindi, più voce in capitolo. Vista da quest'ottica non capitalizzare subito il consenso delle Europee "sarebbe come se stracciassimo la schedina del 13 al Totocalcio".

E, come scrive il Corriere "il Quirinale val bene un posto di commissario a Bruxelles".

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