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Giorgia diserta la cena Biden e va in pizzeria con la figlia. Poi spiega: non c'era bisogno

Niente ricevimento al Metropolitan Museum, dove tradizionalmente il presidente degli Stati Uniti accoglie tutti i leader presenti all'Assemblea generale delle Nazioni Unite

Giorgia diserta la cena Biden e va in pizzeria con la figlia. Poi spiega: non c'era bisogno

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Niente ricevimento al Metropolitan Museum, dove tradizionalmente il presidente degli Stati Uniti accoglie tutti i leader presenti all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Così come niente brindisi all'Ambasciata italiana presso l'Onu. Giorgia Meloni preferisce concludere la sua prima giornata di esordio al summit annuale del Palazzo di vetro con una «pizzata» insieme alla figlia Ginevra e al suo staff da Ribalta, storico locale di Manhattan arrivato all'undicesimo posto delle «Best 50 Pizzerie del mondo». Una scelta che ha sorpreso alcuni, ma che non è stata frutto di improvvisazione se la «cena privata» della premier era già schedulata da giorni nell'agenda che Palazzo Chigi aveva informalmente anticipato all'ambasciata italiana negli Stati Uniti. Insomma, una scelta consapevole. Tanto che sulla scia delle prime polemiche, in privato Meloni non ha nascosto le sue perplessità. Ha spiegato di essere andata a mangiare in pizzeria quando il ricevimento era finito - mentre lei stava lavorando - e che la serata a Metropolitan sarebbe stata semplicemente un'occasione per mettersi in fila «col numerino» per fare la foto con Biden. Insomma, un rito pensato per le nazioni che non hanno occasioni di incontrare il presidente degli Stati Uniti, non per quelle che ci parlano ogni due settimane. Secondo Meloni, insomma, quello che si è aperto in Italia sulla sua assenza alla serata del Metropolitan è un dibattito surreale.

Non era previsto, invece, il forfait di ieri mattina alla sessione del Consiglio di sicurezza dell'Onu convocata dal presidente di turno albanese Edi Rama. Un appuntamento dedicato all'Ucraina e per certi versi storico, con Volodymyr Zelensky e il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov seduti allo stesso tavolo. Poche ore prima della riunione, la diplomazia italiana ha fatto sapere che la premier non sarebbe stata presente e al suo posto avrebbe partecipato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Una decisione che ha generato interrogativi, soprattutto alla luce delle assenze per quanto previste - della sera prima. Meloni, però, spiega di aver preferito rinunciare al Consiglio di sicurezza Onu per potersi concentrare sul discorso da fare a tarda sera davanti all'Assemblea generale e sui bilaterali della giornata. I più importanti sono certamente quello con il segretario generale delle Nazioni Uniti Antonio Guterres e quello con il presidente ucraino Zelensky. Nel primo la premier ha chiesto all'Onu di non voltarsi dall'altra parte nella sfida della lotta all'immigrazione clandestina, nel secondo ha ribadito il suo pieno sostegno a Kiev.

Negli incontri con il presidente del Ruanda Paul Kagame e quello dell'Algeria Abdelmadjid Tebboune, invece, si è tornati a parlare di immigrazione.

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