Giovane, socialista e radical chic. Il primo musulmano a New York

A 34 anni si prende la Grande Mela. Figlio di una regista di Bollywood e di un docente universitario. Il ruolo della moglie, illustratrice di origine siriana

Giovane, socialista e radical chic. Il primo musulmano a New York
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Musulmano, nato in Uganda e naturalizzato americano nel 2018, a 34 anni compiuti da meno di un mese Zohran Mamdani sarà il più giovane sindaco di New York da oltre un secolo. Con un'elettrizzante campagna popolare incentrata sulla giustizia economica ha attirato l'attenzione internazionale e galvanizzato gli elettori, diventando il simbolo del Dna multiculturale della Grande Mela e riuscendo nella missione impossibile di portare un socialista alla guida della città simbolo del capitalismo.

Mamdani è di origini indiane e nato a Kampala, dove il padre Mahmood insegnava all'università. Mentre la madre Mira Nair, regista famosa originaria del Punjab, ha alle sue spalle film famosi come Salaam Bombay, Mississippi Masala e Monsoon Wedding.

Dopo due anni passati a Città del Capo, Zhoran (il suo secondo nome Kwane viene da quello del primo presidente del Ghana) all'età di 7 anni arriva a New York, e lì compie tutti i passi giusti per un giovane proveniente da una buona famiglia di intellettuali. Dal liceo pubblico, il prestigioso Bronx High School of Science, passa a Bodwoin nel Maine, dove si occupa di studi africani. Racconta di aver provato il rap e la scrittura prima di avvicinarsi alla politica: nel 2016 era tra i Millennial in adorazione di Bernie Sanders, e da sconosciuto rappresentante del Queens nell'assemblea dello stato di New York, nell'ottobre 2024 lancia la sua candidatura a sindaco.

Adorato dai giovani, ma anche da genitori e nonni, per molti democratici rappresenta il futuro di un partito alla ricerca di un'anima dopo la batosta del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Appassiona molti anche la sua vita privata: da febbraio è sposato con Rama Duwaji, 28enne nata in Texas e conosciuta su un'app di incontri. Dopo il fidanzamento a Dubai, dove vivono i genitori di lei, si sono sposati quest'anno con una cerimonia civile in municipio a Manhattan. La prossima first lady della Grande Mela è un'illustratrice e animatrice di origine siriana che ha pubblicato su New Yorker e Washington Post e usa la sua arte a sostegno del movimento pro-Pal negli Stati Uniti.

Gli occhi sono puntati anche sul suo look: evita i grandi marchi a favore di designer indipendenti, e il suo stile rappresenta la sua identità. Per la notte elettorale ha indossato un top nero senza maniche e inciso al laser con quelli che sembravano i classici motivi tatreez di Zeid Hijazi, stilista palestinese con sede a Londra le cui opere combinano ricami tradizionali e tecniche futuristiche ed è stato esposto al Victoria and Albert Museum. Il tutto abbinato a una gonna nera a metà polpaccio della stilista newyorkese Ulla Johnson, parte dell'establishment della settimana della moda.

Mentre il marito, in un contesto di campagna elettorale in cui uomini politici di solito evitano di indossare gioielli e altri ornamenti, si è fatto notare per tre vistosi anelli d'argento, due sulla mano destra e uno sulla sinistra. "Questo sono io - ha dichiarato Mamdani, che di solito indossa un anonimo completo scuro con cravatta sottile - È ciò che ero prima di decidere di candidarmi a sindaco, e ciò che sarò anche dopo, quando sarò il sindaco di New York".

Il 34enne ha iniziato a portare anelli dopo la morte, nel 2013, del nonno paterno che lo aveva acquistato a sua volta durante un viaggio in Siria: "Un modo per continuare a tenerlo dentro la mia vita". L'altro anello della mano destra gli fu regalato dalla moglie Rama durante un viaggio in Tunisia, mentre all'anulare della sinistra Zhoran sfoggia una semplice fede nuziale.

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