Violenza al campus universitario di Torino. Bussa a una stanza, colpisce alla testa una studentessa e la violenta. È caccia aperta a un giovane africano di circa 25 anni che sabato notte si è introdotto nella residenza universitaria «Paolo Borsellino» in zona Politecnico e, dopo aver provato a entrare in altre camere, ha aggredito e stuprato una studentessa di 23 anni originaria di Messina.
L'allarme scatta poco dopo la mezzanotte di sabato, quando al nono piano della struttura centrale gli altri occupanti sentono le urla della giovane. «Quando siamo accorsi c'era solo la collega a terra» raccontano dei ragazzi che dalla palazzina A4 si precipitano nell'edificio opposto. Trasportata in ospedale per le prime cure, i sanitari confermerebbero la violenza. «La paziente resta ricoverata per un grave trauma cranico riportato durante l'aggressione, oltre a ecchimosi e ferite in varie parti del corpo» spiegano.
Nella struttura universitaria gestita dall'Edisu arrivano gli agenti della squadra mobile. Ma dello straniero, probabilmente studente anche lui, nessuna traccia. Svanito nel nulla, forse rientrato nella sua camera dal momento che dalla reception non avrebbero notato persone in fuga. «Difficile entrare nella palazzina - spiegano altri studenti, scossi per l'accaduto -, al piano terra, in portineria, c'è sempre un custode. Al vaglio della sezione Reati Sessuali della mobile le telecamere di sorveglianza piazzate in varie zone dell'edificio. Le indagini, al momento top secret, punterebbero però su un altro inquilino del campus. Una persona che conoscerebbe bene le occupanti delle stanze. Prima della violenza, infatti, l'uomo avrebbe bussato ad altre porte, senza ottenere risposta. La giovane siciliana, invece, credendo si trattasse di una conoscente, gli ha aperto.
Immediata la reazione dell'aggressore. Dopo averla colpita alla testa, immobilizzata e picchiata per renderla inoffensiva, il criminale le strappa i vestiti di dosso e abusa di lei nonostante abbia cercato di difendersi. I genitori della ragazza sono stati avvisati dell'accaduto e sono attesi al campus. «Ho sentito il questore Vincenzo Ciarambino - spiega Alessandro Ciro Sciretti, presidente di Edisu Piemonte -, le forze dell'ordine stanno lavorando per identificare l'aggressore. Sulla sicurezza della residenza, da questa sera (ieri per chi legge, ndr) la vigilanza, già presente giorno e notte, verrà rafforzata. Un gruppo di psicologi, infine, raggiungerà il campus per offrire sostegno ai giovani residenti».
Reazioni immediate sull'ennesima violenza sessuale avvenuta in un luogo, in teoria, protetto. A cominciare dal sindaco di Torino, Stefano Lo Russo che, via Twitter, commenta: «Un episodio gravissimo che ci lascia sgomenti. Esprimo la nostra vicinanza e solidarietà alla giovane studentessa». Sgomento anche il governatore del Piemonte, Alberto Cirio: «Lo sono come presidente ma ancora prima come padre e mi stringo a questa ragazza e alla sua famiglia. La Regione farà di tutto per essere al loro fianco».
Una linea «anti intruso» è quella decisa, invece, dal Fuan azione universitaria di Torino: «Servirà a segnalare persone sospette in Università e nelle residenze - spiega Enrico Parigi, responsabile nazionale Fuan - Quello che è accaduto è
inaccettabile. Attraverso i nostri rappresentanti studenteschi chiederemo all'Università di potenziare i servizi di guardia e attiveremo una linea diretta degli studenti per denunciare persone estranee negli spazi universitari».
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