Aperto un fascicolo per omicidio sulla morte di Giulia Rigon. Gli inquirenti non credono che la vicentina di 31 anni originaria dell'Altopiano di Asiago, trovata senza vita domenica mattina dentro il camper in cui viveva con il compagno, Henrique Cappellari, sia morta per una caduta, come sostiene l'uomo.
Era stato proprio lui, 29enne di origini brasiliane, attualmente disoccupato, a dare l'allarme con un messaggio lasciato al papà della compagna alle 6 di mattina, raccontando che era scivolata accidentalmente mentre stavano litigando e cadendo aveva battuto la testa sull'asfalto dell'area per automezzi, in via Capitelvecchio, a Bassano. Un incidente avvenuto proprio davanti al vecchio camper Ford «Arca» di colore bianco, nel quale viveva la coppia, che non aveva una residenza stabile.
Ma la ricostruzione non ha convinto i carabinieri di Bassano Del Grappa e gli uomini della scientifica, coordinati dal pm Serena Chimichi. Si sa con certezza che la vittima, diplomata in ragioneria e da tre mesi commessa in un supermercato a Romano d'Ezzelino, e il suo compagno sabato avevano passato la notte nel camper. In quel parcheggio ci sono altri mezzi, ma la maggior parte delle roulotte vengono lasciate lì dai proprietari in attesa della bella stagione. Cosa sia accaduto all'alba è il puzzle che i militari sono chiamati a comporre. Giulia, infatti, ha una ferita alla fronte, segno non di una caduta ma di un colpo inferto con un oggetto contundente.
«La versione fornita dal giovane - si legge in una nota della procura - parla di una caduta accidentale della 31enne sull'asfalto in seguito a una discussione. Ci sono però altre ferite derivanti da una o più cadute, che secondo la testimonianza del 29enne sarebbero riconducibili al suo tentativo di trasferire il corpo di Giulia all'interno del camper». Ma qualcosa non quadra. Il medico legale, a un primo esame esterno del cadavere, ha evidenziato una serie di ferite lacero-contuse all'altezza della testa e in altre parti del corpo, con segni tra cui ecchimosi ed escoriazioni sia al capo che in altre zone.
Ieri il brasiliano è stato ascoltato nelle caserma di Bassano Del Grappa dagli investigatori, che gli contestano l'omicidio aggravato. Ma dopo diverse ore è stato rilasciato, in attesa di ulteriori approfondimenti. Contro di lui, che ha passata la notte in una comunità parrocchiale locale, non è stata decisa al momento alcuna misura cautelare. Ci sono molte tracce di sangue sulla porta e all'interno del camper, che è stato sequestrato per permettere alla scientifica di effettuare i rilievi. Macchie anche sull'asfalto del parcheggio, che è stato circoscritto per tenere lontani i curiosi. Si attendono ora gli esiti dell'autopsia sul corpo della vittima e in particolare, come hanno chiarito gli investigatori, sulle mani alla ricerca di eventuali segni di colluttazione. Si vuole capire se prima di morire Giulia abbia cercato di difendersi da una possibile aggressione.
Accertamenti anche sul cellulare del sospettato, che l'altra sera è stato sottoposto a esami specifici per capire se nel sangue avesse alcol o droga.
Sono in corso anche approfondimenti sulle condizioni psicofisiche della donna prima del decesso. Negli ultimi tempi, infatti, la 31enne era stata ricoverata presso alcune strutture psichiatriche, non ultima una comunità terapeutica residenziale in provincia di Vicenza.
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