Giustizia, ora è scontro sul Csm tra renziani e Calenda

Carlo Calenda attacca Matteo Renzi via Twitter sulla riforma del Csm. La replica di Vitiello: "Impara a rispettare gli altri"

Giustizia, ora è scontro sul Csm tra renziani e Calenda

Italia Viva e Matteo Renzi, dopo una serie di rimostranze sollevate per settimane, hanno comunicato che non voteranno la riforma del Consiglio superiore della magistratura, mentre il leader di Azione Carlo Calenda, che ha già dato prova in questo periodo di voler sollevare polemiche con i renziani, ha deciso di dire la sua, rieplicando a Renzi e definendo "sbagliata" la posizione d'Iv sulla riforma.

"Matteo - ha scritto il leader di Azione via Twitter - questa posizione è sbagliata e anche paradossale visto che a prenderla è Cosimo Ferri, una persona di qualità, ma non propriamente estranea alle correnti del CSM e al sistema Palamara". E ancora: "Fate le persone serie. Tutta la magistratura sta cercando di affossare la riforma". Ferri è il deputato che, sino a qualche ora fa, ha provato a far sì che il testo del provvedimento venisse modificato.

Poi, dinanzi alla quadra trovata dalle altre forze che sostengono il governo di Mario Draghi, Iv ha comunque deciso di prendere una posizione che viene rivendicata dai renziani come garantista: quella di non votare la riforma. E Renzi, anche nella Enews arrivata oggi, ha scritto quanto segue: "Sulla riforma del CSM, siamo gli unici che non voteranno a favore. Lega e Pd, grillini e Forza Italia hanno trovato un compromesso con la riforma Cartabia. Voglio essere molto chiaro: l’azione di Bonafede era dannosa, quella della Cartabia semplicemente inutile".

Per Italia Viva l'atteggiamento assunto da Calenda è invece connotato da giustizialismo: "Noi siamo persone serie - ha fatto sapere l'onorevole renziano Catello Vitiello, in risposta a quanto twittato da Calenda - . Anche se non votiamo una riforma che tu voti insieme a leghisti e grillini. Noi siamo persone serie. Anche se non la pensiamo come te, Conte o Salvini. Impara a rispettare gli altri".

Calenda, del resto, aveva già utilizzato questo modus operandi, cioè l'attacco diretto via Twitter, qualche settimana fa, quando era scoppiata la polemica in merito al ripensamento dell'ex candidato a sindaco di Roma sulla poltrona di Virginia Raggi in commissione Expo. L'incarico che lo stesso Calenda, votandola, ha consegnato all'esponente grillina.

Come spesso accade in circostanze come queste, la polemica si alimenta attraverso cinguettii: "Però Carlo non è che uno appena non vota come Azione automaticamente non è serio. Fate un dibattito e discutetene. Visto che avete posizioni simili in tema giustizia potrebbe essere interessante per chi guarda al vostro campo politico", scrive un utente.

E un altro: "Ma che Ferri non sia proprio una personalità specchiata te ne accorgi solo ora? Comunque ti faccio notare che fino a ieri il tuo vicesegretario Costa attaccava tutti quelli che ne denunciavano il conflitto d'interessi".

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