Il Carroccio punta il dito contro Giacomo Caliendo e Carlo Giovanardi. "Con il loro voto - tuonano Erika Stefani e Nicola Molteni, capigruppo leghisti nelle due commissioni Giustizia - hanno affossato definitivamente la nostra legge Molteni". La norma sarebbe servita a cancellare il rito abbreviato, e quindi lo sconto di pena, per i reati gravissimi. "È una vergogna, è l'ennesimo affronto alle donne e alle vittime di violenza", commenta Matteo Salvini annunciando "la sospensione di qualsiasi tavolo e incontro con Silvio Berlusconi finché Forza Italia non avrà dato "spiegazioni ufficiali sul voto contrario" all'iter veloce per la legge. Il Cavaliere, però, ridimensiona l'incidente: "Non mi ci sono mai applicato - spiega - è una decisione presa dai miei gruppi parlamentari".
La riforma del rito abbreviato
"Nessuno sconto o premio ad assassini e criminali. Questa legge ridà dignità alle vittime di reati efferati e a chi ha subito l'immenso dolore di un crimine violento senza vedere fatta giustizia". Molteni, primo firmatario della legge sulla riforma del rito abbreviato, è convinto che la norma presentata in commissione Giustizia serva a tutelare le vittime, contrastare il femminicidio e la violenza sessuale. "È inammissibile concedere uno sconto di pena che arriva fino a dieci anni a criminali, pedofili, assassini o stupratori per il semplice fatto che questi scelgono il rito abbreviato. La certezza della pena e la dignità dei familiari e delle vittime di questi reati gravissimi - chiosa l'esponente del Carroccio - non si svendono per abbreviare e non ingolfare i processi".
Lo scontro con Forza Italia
La rottura si è consumata oggi pomeriggio in commissione Giustizia del Senato. "L'asse iper garantista tra Forza Italia e la Sinistra di Grasso è imbarazzante - accusano gli esponenti del Carroccio - il presidente del Senato aveva già negato la calendarizzazione della Legge mentre i forzisti ne hanno impedito l'iter veloce". Da qui la richiesta riovolta agli esponenti di Forza Italia di prendarsi la responsabilità di questo voto. "Questa legge è per noi imprescindibile ed è uno dei punti di programma della premiership di Matteo Salvini - hanno concluso - questi senatori hanno offeso le famiglie delle vittime che vedono i propri cari uccisi due volte ora abbiano il coraggio di spiegare loro perché non potranno ottenere giustizia".
Il Cav pronto a un incontro
"Voi sopravvalutate i capricci di Salvini che ha questo modo per cercare di conquistare l'attenzione e accrescere il consenso degli elettori". Dopo lo strappo di Salvini, è lo stesso Berlusconi a ridimensionare quanto accaduto oggi pomeriggio. Al leader del Carroccio riconosce il merito di "aver portato il suo partito dal 4 al 14 per cento, con questo suo dinamismo che lo porta a essere ovunque, su tv, radio e giornali". "Forse, però, si propone in modo troppo aggressivo alla gente ma - spiega alla presentazione del libro di Vespa - al tavolo è molto ragionevole e comprensivo, anche disposto a cambiare parere sui punti sui quali la sua opinione era contraria alla mia o a quella di Giorgia Meloni". Lo stesso era accadduto con la Lega di Umberto Bossi dopo il primo momento nel 1994.
Per questo sembra certo "poter governare stabilmente per cinque anni", nonostante la rottura annunciata dopo il flop alla legge Molteni. "Voglio incontrarlo e parlare con lui - fa sapere il leader di Forza Italia - non ho mai parlato con i miei su questo, sono decisioni dei miei gruppi parlamentari e non mi ci sono mai applicato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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