«Giustiziato» il pilota giordano catturato dall'Isis

Muadh Kassasbeh, il 27enne pilota dell'aviazione militare giordana caduto nelle mani dei miliziani dello Stato Islamico (Isis) lo scorso 24 dicembre, sarebbe stato giustiziato. Le forze speciali americane avevano tentato nei giorni scorsi per due volte di liberarlo con un blitz, ma i tentativi non hanno avuto successo. Lo afferma la televisione araba al-Mayadeen , che trasmette da Beirut in Libano, senza però fornire dettagli ulteriori.

Secondo la ricostruzione del quotidiano americano International Business Times , la notte del primo gennaio e la mattina successiva le forze della coalizione a guida Usa hanno effettuato sette raid aerei intorno a Raqqa, la «capitale» dello Stato Islamico, per tentare di distrarre i miliziani. Contemporaneamente due elicotteri armati hanno approfittato dei bombardamenti per tentare di calare due squadre di teste di cuoio, con ogni probabilita Navy Seals, per recuperare i prigionieri a Rumelia, una zona ad est di Raqqa.

Il tentativo è però fallito perché gli jihadisti di guardia agli ostaggi, tra cui il pilota giordano, si sono accorti del tentato blitz e hanno iniziato a mitragliare i due elicotteri costringendoli a riprendere quota.

Un secondo tentativo, nuovamente fallito, è stato fatto nella campagna di Raqqa tra i villaggi nella zona di Alekershi. La stessa dove fallì a luglio un altro tentativo di liberare ostaggi occidentali, poi uccisi da Isis, come l'americano James Foley, il primo a essere decapitato il 19 agosto scorso.

Nei giorni scorsi l'anziano padre del pilota giordano aveva rivolto un dignitoso pubblico appello agli uomini che avevano catturato Muadh Kassasbeh, chiedendone il rilascio per motivi umanitari.

Intanto continua la guerra lanciata da Isis in siria

e in Iraq: 18 miliziani sono stati uccisi presso la città irachena di Kirkuk da un bombardamento, mentre l'avanzata di Isis costringe i consiglieri militari americani ad arretrare per non trovarsi sulla linea del fronte.

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