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Quella gola profonda cercata da Fbi e nascosta dall'università «grillina»

L'ateneo dell'ex ministro Scotti, da sempre vicino al M5s, coprì l'uomo che svelò i segreti

Quella gola profonda cercata da Fbi e nascosta dall'università «grillina»

S e c'erano ancora dei dubbi che strane storie di sbirri e di spioni si incrociassero nei corridoi della Link Campus - l'università presieduta dall'ex ministro dell'Interno Vincenzo Scotti e amata dal Movimento 5 Stelle - ora possono dirsi ufficialmente superati. Perché ieri il Foglio rivela il ruolo che l'ateneo romano ha avuto nella sparizione di uno dei protagonisti della più gigantesca spy story andata in scena negli ultimi anni sula Terra: il Russiagate, ovvero il ruolo del governo di Mosca nelle elezioni americane che hanno incoronato Donald Trump. Mentre gli 007 di Washington gli davano la caccia, il professore maltese Joseph Mifsud se ne stava tranquillamente nella foresteria che la Link gli aveva messo a disposizione nel cuore di Roma. Una latitanza durata mesi, e conclusa con la sparizione nel nulla di Mifsud: di cui dal giugno scorso non si sa più nulla, e c'è persino chi ipotizza che in questa storia abbia lasciato le penne.

Mifsud, 58 anni, è stato - secondo l'inchiesta del procuratore Mueller - l'uomo che per primo avrebbe rivelato a George Papadopoulos, consigliere della campagna elettore di Trump, l'esistenza delle mail compromettenti della sua rivale Hillary Clinton, divenute poi benzina sul fuoco della partita per la Casa Bianca. L'incontro tra Mifsud e Papadopoulos avvenne nel 2016 a Londra ma i due si conoscevano da tempo: tanto che era stato il maltese a presentare all'americano la donna italiana che sarebbe diventata la sua compagna, Simona Mangiante. Mentre trafficava segreti con lo staff di Trump, Joseph Mifsud lavorava a Roma per la Link Campus, di cui dirigeva anche una struttura ufficiale, la Link International, che si occupava di trovare studenti e partnership all'estero. In questa attività, Mifsud aveva messo a frutto i suoi ottimi rapporti nell'ex Unione Sovietica, portando la Link a siglare un accordo persino con la Lomosonov Moscow State University, un colosso da quarantamila studenti.

All'inizio del 2017, quando venne interrogato dall'Fbi, Mifsud confermò di conoscere Papadopoulos e di averlo introdotto in ambienti moscoviti, ma escluse di avere parlato con lui di mail, di spionaggio, di cibersicurezza o di altri temi scottanti. La Fbi è invece convinta che proprio il professore maltese possa essere stato il primo a parlare allo staff di Trump dei pasticci di Hillary. Ma quando tornano a cercarlo, di Mifsud sembra non esserci più traccia.

Peccato che nello stesso periodo, afferma il Foglio, il docente vivesse dietro Villa Borghese, in via Cimarosa 3, dove alcuni abitanti della zona lo avrebbero visto entrare e uscire fin al maggio dello scorso anno; e l'appartamento è di proprietà della Link, che lo usa come foresteria per il suo corpo docente. I vertici dell'ateneo hanno confermato la circostanza, specificando che il contratto è stato annullato nel gennaio 2018 e che l'università è tornata in possesso dei locali sei mesi dopo. Tutto torna, i tempi coincidono: tra maggio e giugno Mifsud lascia la casa di via Cimarosa e svanisce definitivamente.

Il problema è che già dal 31 ottobre 2017, quando l'Associated Press fa per la prima volta il suo nome come principale «canale» di Papadopoulos con Mosca, la Link conosce la «doppia vita» del suo docente. Ora la Link dice di non sapere nulla dei «presunti rapporti che il medesimo avrebbe avuto con terzi soggetti». Eppure all'università romana i canali con il mondo della sicurezza e dell'intelligence non mancano: è legata da accordi importanti con il sindacato dei poliziotti, vi insegnano generali e prefetti, ha avuto tra i suoi allievi il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, ha ospitato la lectio magistralis del coordinatore dei servizi segreti Giampiero Massolo.

Insomma: se avessero voluto sapere chi era davvero quel signore con gli occhi scuri e le labbra carnose che stava nell'appartamento all'ultimo piano di via Cimarosa, quelli della Link avrebbero avuto qualcuno a cui chiederlo.

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