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Il governo bacchetta il "furbetto" De Luca. Il Pd tace in imbarazzo

Coro di critiche al governatore per il vaccino sprint. Zingaretti lo ignora, il M5s lo attacca

Il governo bacchetta il "furbetto" De Luca. Il Pd tace in imbarazzo

A inizio mese aveva detto che la regione Campania «alla fine sarà la regione che esce dal Covid prima delle altre». Oggi sappiamo il perché. Il vaccino sprint del Presidente della Campania Vincenzo De Luca, oltre che a indignare tutti, ha avuto l'effetto collaterale di isolarlo. Voleva chiudere i confini della regione? C'è riuscito, chiudendo anche quelli politici col suo partito che lo ha lasciato da solo a bollire nelle sue pantomime.

La sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, del Partito democratico, intervenuta ad Agorà, ha fatto nero lo Sceriffo per quel gesto egoistico. «Certamente De Luca non ha rispettato i criteri indicati dal ministero della Salute. Non è la prima volta che non le rispetta o ritiene che le indicazioni fornite da ministero e governo non siano di suo gradimento. Faccio notare che le indicazioni che il ministero ha dato erano assolutamente distanti dal comportamento di De Luca. Nelle priorità date c'erano medici, operatori sociosanitari e anziani delle Rsa». Una giornata simbolo, come sempre trasformata in spettacolo dalla politica.

Gli altri del suo partito fanno peggio: lo ignorano. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti accoglie la proposta di vaccinarsi pubblicamente insieme al presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi e dal leader di Italia Viva Matteo Renzi. «Io ci sono» scrive Zingaretti, «sono a disposizione per qualsiasi azione. Su questi temi l'unità è importante per ricostruire fiducia e speranza nel futuro».

Pierpaolo Sileri, viceministro grillino della Salute, commenta: «Doveva farlo in maniera concordata anche con tutti gli altri». «De Luca avrebbe dovuto aspettare a vaccinarsi, così come stanno facendo tutti gli altri presidenti di Regione», è anche il parere dell'infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova.

Boccheggiano pure le Sardine su Facebook: «Mentre molti italiani rispettano le direttive del governo scegliendo un Natale di sobrietà, la nostra classe dirigente continua a dare spettacolo». E il monsignor Vincenzo Paglia lo bacchetta: «No a scorciatoie o forzature». Dall'opposizione Matteo Salvini polemizza: «Non si scavalca la fila. Me l'ha insegnato mia mamma, da bambino. Non si passa davanti agli altri, soprattutto se sono medici, infermieri o hanno bisogno. Che anche sul vaccino ci sia qualche politico che fa il fenomeno e scavalca la fila per fare quello che non dovrebbe è triste». Il presidente del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in parte lo difende: «Immagino che De Luca si sia fatto vaccinare con lo scopo di sensibilizzare la partecipazione a questa campagna, ma penso che per far comprendere ai cittadini l'importanza della vaccinazione non ha senso fare da testimonial politici».

Invece il senatore di Fratelli d'Italia, Giovanbattista Fazzolari lo stanga: «Il governatore De Luca, che tanto gli piace giocare a fare lo sceriffo, si è dimostrato uno Schettino qualunque correndo sulla scialuppa di salvataggio del vaccino anti Covid, lasciando indietro malati, anziani, operatori sanitari, donne e bambini.

Che squallore!».

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