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Governo, Berlusconi: "Collaborazione istituzionale non significa sostegno a Conte"

In una lettera al Fatto Quotidiano, Silvio Berlusconi ribadisce che la collaborazione offerta da Fi in questa fase segnata dalla crisi economica non equivale ad un sostegno al governo o ad un atteggiamento benevolo verso l'attuale maggioranza

Governo, Berlusconi: "Collaborazione istituzionale non significa sostegno a Conte"

La disponibilità ad una collaborazione per affrontare la crisi economica provocata dall’emergenza sanitaria non deve essere in nessun modo scambiata per volontà di sostenere il governo Conte, magari entrando nella maggioranza giallorossa. A ribadire con forza questo concetto, più volte reso pubblico nei mesi scorsi, è il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. In una lettera al Fatto Quotidiano, l’ex premier ha spiegato che dal partito "non vi è alcuna disponibilità a fornire un sostegno politico al governo Conte".

Nella sua lettera Berlusconi precisa che "la disponibilità alla collaborazione istituzionale, già espressa nella storia di Forza Italia nei confronti dei governi in carica, qualunque essi siano, nei momenti in cui sono in gioco vitali interessi nazionali, non ha in alcun modo il significato di una partecipazione o di un atteggiamento benevolo, oggi o in futuro, verso l'attuale maggioranza o verso altre formule politiche incoerenti con la volontà degli elettori". Il leader azzurro, al contrario, sottolinea che Forza Italia "pur mantenendo un comportamento responsabile e costruttivo, è in prima linea nell'evidenziare l'inadeguatezza dell'attuale esecutivo e della formula politica che lo sostiene e nel chiedere di restituire la parola agli italiani".

Lo stesso Berlusconi, poi, smentisce la ricostruzione, pubblicata proprio dal Fatto Quotidiano, relativa ad un collegamento tra le scelte politiche di Forza Italia e un possibile interessamento del gruppo Mediaset alla partecipazione ad una costituenda società a controllo pubblico per gestire la rete per Internet a banda larga. Nella lettera, infatti, l’ex premier scrive che questa ipotesi "è destituita di qualsiasi fondamento".

A supporto di tale posizione, il leader azzurro ricorda che "dal 1994 con l'abbandono di tutte le cariche sociali, il Presidente Berlusconi non si occupa in alcun modo delle scelte strategiche né di quelle operative delle aziende da lui fondate. Tantomeno quindi ha mai fatto dipendere o in qualsiasi modo collegato le proprie scelte politiche a considerazioni che riguardano le aziende". "Non vi è del resto - la notizia è di pubblico dominio - alcun interesse del gruppo Mediaset a una partecipazione come quella ventilata dall'articolo del Fatto, che non rientra assolutamente negli obbiettivi del gruppo. Mediaset è un gruppo che si occupa di creazione e diffusione di contenuti di informazione, cultura e intrattenimento su diversi supporti", ha osservato ancora Berlusconi.

Infine, l’ex premier spiega che "la gestione dell'infrastruttura non è di alcun interesse strategico per l'azienda.

Per quanto attiene poi la questione del rapporto con Vivendi essa è validamente seguita da parte dei legali incaricati da Fininvest e Mediaset senza che - anche in questo caso - il presidente Berlusconi interferisca o partecipi in alcun modo".

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