Oggi pomeriggio la Lega e il M5S saliranno al Colle (attesi alle 17.30 e alle 18) per presentare a Mattarella l'accordo che Salvini e Di Maio hanno raggiunto sul nome del premier e su quello dei ministri. Nei giorni scorsi la base pentastellata e quella leghista hanno dato il loro via libera al contratto di governo con votazioni bulgare (come c'era da aspettarsi). L'accordo sembra dunque granitico, eppure forse ci sono ancora alcuni punti da chiarire. Entrando a Montecitorio, infatti, a far trapelare una piccola (chissà quanto) incertezza è il braccio destro di Salvini, Giancarlo Giorgetti. Il capogruppo alla Camera ai cronisti che gli chiedevano conto di come stesse evolvendo la situazione si è lasciato sfuggire una risposta criptica. La situazione è chiara?, hanno domandato i giornalisti al regista dell'accordo M5S-Lega: "No...", ha risposto lui tagliando corto e spiegando di essere a Montecitorio per andare "a prendere istruzioni da Salvini". Alla Camera intorno alle 13.30 è arrivato anche Luigi Di Maio, al lavoro nel suo ufficio.
Resta da capire se quella di Giorgetti è solo una battuta o se nasconde davvero qualche scricchiolio nella questione esecutivo. A Palazzo Chigi dovrebbe andare Giuseppe Conte, giurista dal lungo curriculum (ma poca esperienza politica), amico della Boschi e che non entusiasma molto Mattarella (anche se pare lo preferisca al caos). Al ministero dell'Economia, invece, potrebbe andare il professor Paolo Savona, noto per aver definito l'Euro un "cappio al collo" dell'Italia.
E mentre Salvini dovrebbe puntare a guidare il Viminale, Di Maio potrebbe tenere per sé lo sviluppo economico (e forse pure il Lavoro). Per gli altri nomi bisognerà attendere ancora qualche ora. A meno che le parole di Giorgetti non nascondano davvero qualche altro ostacolo nella lunga trattativa giallo-verde.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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