Coronavirus

Il governo manda immigrati positivi nelle città: "C'è il rischio focolaio"

I clandestini infetti continuano a circolare nel nostro Paese: "Il governo è superficiale, così vuole distruggere tutti i sacrifici fatti dagli italiani"

Il governo manda immigrati positivi nelle città: "C'è il rischio focolaio"

Il governo continua a non sentire e prosegue nella sua politica di accoglienza indiscriminata di immigrati nonostante il pericolo Coronavirus. Strano, perché proprio recentemente è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto con il quale l'esecutivo proroga lo stato di emergenza fino al prossimo 15 ottobre: una decisione che il premier Giuseppe Conte ha ritenuto fondamentale e che vede le misure adottate per il contenimento dell'epidemia essere mantenute in vigore anche per scongiurare un'eventuale seconda ondata. Si tratta di un rischio concreto che però il presidente del Consiglio non pare stia prendendo sul serio, viste le raffiche di sbarchi a cui assistiamo quotidianamente.

Oltre il danno, la beffa: i profughi non solo riescono ad approdare tranquillamente nel nostro Paese, ma circolano senza alcun problema pure se risultano positivi al Covid-19. Il caso di Pettorano sul Gizio evidentemente non ha fatto aprire gli occhi ai giallorossi: l'Abruzzo continua a essere terra di arrivo anche per gli immigrati infetti. La situazione sta diventando insostenibile: nella giornata di oggi, martedì 4 agosto, sono stati registrati 17 stranieri positivi nel Cas di Gissi (provincia di Chieti). La reazione del governatore Marco Marsilio è stata immediata e durissima: "È inaccettabile che, dopo quattro mesi di duri sacrifici che avevano praticamente azzerato la curva dei contagi, si debba rischiare il sorgere di focolai per colpa dell'approssimazione e della superficialità con cui il governo ha gestito gli sbarchi dei migranti". Eppure i sindaci delle località interessate avevano invocato l'adozione di misure sanitarie per garantire la sicurezza dei cittadini, ma adesso i migranti sono ospitati in strutture "che non garantiscono nemmeno la loro sicurezza e la separazione anche dei loro stessi compagni attualmente negativi".

"30% di immigrati positivi"

Intanto Pietro Quaresimale ha firmato una risoluzione urgente - che sarà presentata nella seduta di Consiglio regionale di domani - sulla presenza dei 200 immigrati presenti in Abruzzo "alcuni dei quali risultati positivi al tampone, tampone effettuato per scrupolo dell'azienda sanitaria locale dopo che i test sierologici avevano dato esito negativo". L'intento è quello di impegnare la Giunta a porre in essere ogni iniziativa utile per accertare la verità dei fatti ed eventuali responsabilità nelle situazioni di contagio che si sono determinati presso i centri di accoglienza. "Bisogna chiedere da subito al governo la sospensione di ogni iniziativa di accoglienza migranti in Abruzzo posto che i fatti sopra evidenziati denunciano comunque lacune nella sicurezza di prevenzione anti-Covid di tali operazioni", ha aggiunto il capogruppo della Lega.

L'allarme è stato lanciato anche da Nicoletta Verì, che è intervenuta sulla questione riportando un dato che parla chiaro: "La percentuale di positivi al Covid-19 tra i migranti trasferiti in Abruzzo è pari al 30% del totale". Appare evidente come il quadro sia piuttosto grave: l'assessore alla Salute della Regione Abruzzo ha avvertito che in tal modo si rischia di mettere a repentaglio i sacrifici degli ultimi mesi e gli sforzi che le imprese stanno mettendo in atto per cercare di ripartire.

Ecco perché l'auspicio è che il governo prenda tempestive ed efficaci misure: "Le scelte di alcune componenti del governo nazionale non possono distruggere quello che gli abruzzesi, come tutti gli italiani, hanno fatto in questi mesi per affrontare l’emergenza".

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