Governo nelle mani delle lobby tra ricatti, dossier e segreti

Nelle carte la faida interna all'esecutivo e il "quartierino" legato a Padoan e De Vincenti. Il giallo del fascicolo contro Delrio, che nega: "Mai ricevuto pressioni" e presenta un esposto

Governo nelle mani delle lobby tra ricatti, dossier e segreti

Comitati di interesse e «quartierini», combriccole e gruppi di potere. Le divisioni dem nell'esecutivo emergono dalle liti intercettate tra l'ex ministro Federica Guidi e il suo compagno Gianluca Gemelli. È l'House of cards del Pd, una teoria di schermaglie che sembra contrapporre gli uomini di Renzi alla «vecchia guardia» che fa riferimento a Pier Luigi Bersani e Massimo D'Alema.

Secondo la procura il «quartierino» avrebbe visto proprio Gemelli in un ruolo di primo piano, per «curare gli interessi» di un «gruppo dedito e deciso» a «manovrare decisioni e procedure di singoli funzionari e istituzioni pubbliche varie», per «piegarne l'esercizio del potere a proprio esclusivo e personale interesse». In realtà Gemelli sembra solo far riferimento al «gruppo», che potrebbe contare, stando alle esternazioni della Guidi, su nomi di primo piano del governo come il titolare del Mef, Pier Carlo Padoan, o come Claudio De Vincenti, ora sottosegretario alla presidenza del Consiglio dopo essere stato al Mise con Monti, Letta e Renzi.

I due nomi li fa la Guidi, furiosa dopo aver scoperto che De Vincenti era andato al suo posto a una riunione tra Mise e Mef che si era tenuta nonostante lei, il ministro, non fosse disponibile e avesse chiesto di rimandarla. Di fronte allo sfogo della fidanzata che minacciava di togliere le deleghe a De Vincenti che, spiegava, «è amico di quel tuo clan lì», Gemelli diceva di non aver nulla a che dividere col sottosegretario. Ma la Guidi insisteva: «No, non ha niente a che dividere, ma te e la fida amica Finocchiaro (Anna, la senatrice dem, ndr), Paolo Quinto (ex collaboratore della Finocchiaro e membro dell'assemblea nazionale Pd, ndr), siccome lo portano tutti in palmo di mano, sai che tutte le cose che racconti a loro, magari lui le sapeva già». E nella stessa conversazione, ancora la Guidi mette in guardia il compagno dallo stesso Quinto («Fai la tara anche a quello che ti dice lui, Gianluca (...) tanto voglio dire, cioè se tirano giù me tirano giù te», prima di concludere nominando anche Padoan tra i nomi infilati nel governo Renzi da «quel quartierino lì». Anche se il premier prova ad allontanare ombre e sospetti: «È una barzelletta che noi siamo il governo delle lobby».

Un dietro le quinte della politica che per gli investigatori mostra le dinamiche che si muovono «dietro talune decisioni (...) sia a livello ministeriale (e financo di governo)» per «specifici interessi di parte». E di «squadra» parla spesso anche Valter Pastena, il burocrate del Mef (indagato per il filone siciliano) che grazie ai buoni uffici di Gemelli conquista una «stanza» da consulente al Mise, «non certo per rendere un servizio all'istituzione a costo zero bensì per assicurarsi futuri risvolti». Valterone incontra anche importanti ufficiali dell'Arma, comunicando a Gemelli che è «conosciuto ma totalmente libero», ossia «non attenzionato».

Al compagno della Guidi parla poi del dossier, «regalo dei carabinieri», contro il ministro renziano dei Trasporti Graziano Delrio: «Usciranno le foto con i mafiosi (...) quelli della 'ndrangheta». Ma Delrio ha spiegato di non aver «mai ricevuto pressioni o ricatti» e ha presentato un esposto.

Sempre da una lite salta fuori la cena di finanziamento di Italianieuropei del 17 giugno 2015, alla quale Gemelli e il padre del ministro, Guidalberto, volevano che la Guidi partecipasse. Lei, il giorno dopo, si sfoga: «Io non ho un uomo a cui appoggiarmi (...

) Non ho uno che mi dice Bah, forse andare da D'Alema, bah... può darsi che in effetti non sia più opportuno. Tu non leggi i giornali, e non guardi i tg, vai a vedere cosa è uscito fuori sulla cena di D'Alema di ieri sera, vallo a vedere».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica