Dopo l'affondo del presidente di Confindustria Carlo Bonomi contro l'esecutivo ecco pronta la piccata replica, in un duro braccio di ferro tra le parti che molto probabilmente è ancora lungi dal concludersi.
"Eccoci qua, come promesso Confindustria è aperta dalla scorsa settimana. Non è come la politica che se n'è andata in ferie", ha affondato Bonomi nell'intervista concessa a "La Stampa". "Stiamo vivendo giorni decisivi. O tra governo e parti sociali ci confrontiamo, ci ascoltiamo e lavoriamo tutti uniti a un Grande Patto per l'Italia, oppure entriamo in una crisi drammatica, dalla quale rischiamo di non uscire più", ha aggiunto al giornalista il leader di Confindustria. Oltre un milione di posti di lavoro a rischio e nessuna soluzione all'orizzonte, questo l'allarme lanciato senza giri di parole: "Il Governo non ha una visione sul dopo, la riorganizzazione delle filiere del valore non c'è stata, il mercato è pietrificato. Il rischio di un'emorragia è serio".
Ma le critiche, si sa, non fanno particolarmente piacere alla maggioranza giallorossa, a prescindere da quale parte possano arrivare, specie quelle degli industriali con cui i rapporti sono da tempo logori. Secondo fonti vicine al governo, riportate da "La Stampa", prevale lo"stupore per un'uscita inutilmente polemica, molto disinformata e infelicemente intempestiva, nel giorno in cui arriva dalla Commissione europea un altro apprezzamento per le misure adottate dall'esecutivo italiano". Dunque i complimenti ricevuti dall'Europa sarebbero la più alta testimonianza dello strenuo impegno del governo Conte, le medaglie appuntate al petto da esibire con orgoglio.
Il ministro dem per gli affari europei Enzo Amendola, evidentemente punto sul vivo, rivendica il proprio impegno nella gestione Recovery Fund: "Io, come i tecnici dei vari ministeri, abbiamo lavorato tutto agosto. Le riunioni del Ciae (Comitato interministeriale per gli Affari Europei) sono verbalizzate, Bonomi può controllare". Da tutti in ferie a tutti impegnati ed al lavoro, insomma, dato che anche il ministro del Lavoro grillino Nunzia Catalfo si dice ottimista per il "Sure", grazie al quale saranno avviate riforme "per garantire protezione sociale a lavoratori, famiglie e imprese con norme per 100 miliardi di euro. La decisione di Bruxelles è anche il riconoscimento dei nostri sforzi". Quella Bruxelles tanto criticata dai pentastellati in campagna elettorale ora diviene dunque il metro per misurare la bontà dei propri interventi politici.
Il sedicente avvocato del popolo Giuseppe Conte invece non approfitta dell'occasione per replicare al presidente di Confindustria, con il quale c'erano già state frizioni di una certa intensità nel recente passato. "Le continue sollecitazioni di Bonomi sono legittime, ma adesso è arrivato il momento di essere tutti pronti a fare la propria parte", ha replicato invece il presidente della commissione Lavoro alla Camera Debora Serracchiani.
"La politica, che evidentemente ad agosto ha lavorato, sta raccogliendo i piani per il Recovery fund che non potranno prescindere dalla riforma del fisco con una seria e determinata lotta all'evasione fiscale", ha aggiunto la parlamentare del Pd.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.