"Adesso c'è un po' di tensione per una poltrona, quella di Siri ma non abbiamo mai discusso di rimpasti, sedie, poltrone o di ministeri. E questo mi ha sempre fatto apprezzare la Lega, perchè al di là delle diversità che abbiano, in questi mesi abbiamo lavorato su fatti concreti". Così Luigi Di Maio spazza via il timore di una crisi di governo aggiungendo che nulla cambierà dopo le Europee.
"Io penso a lavorare e la mia parola vale più dei sondaggi: il governo durerà altri 4 anni e agli italiani non frega niente di quello che titolano i giornali o i telegiornali" gli fa eco l'altro vicepremier, Matteo Salvini. Ma, al di là delle rassicurazioni di rito, nel 'Palazzo' già iniziano a girare le date per convocare eventuali elezioni anticipate: il primo e l'8 settembre. Anche il Quirinale, fa sapere l'Agi, segue con apprensione le continue liti tra i due contraenti di governo. I rapporti tra Salvini e il duo Di Maio-Conte si sono notevolmente raffreddati e il leader della Lega potrebbe decidere di aprofittare dei sondaggi favorevoli per staccare la spina, considerato che l'economia non gira come si pensava e la prossima manovra potrebbe essere molto pesante.
Il Colle, dal canto suo, nelle scorse settimane ha invitato al senso di responsabilità per il Paese proprio perché, dopo le Europee, c'è una finanziaria da approvare e tutta una serie di trattative da intavolare per rinnovare i vertici delle istituzioni europee, Bce compresa.
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