"Governo rafforzato con Fi determinante. Alpini curati in Kosovo"

Il ministro degli Esteri tra il voto e i militari feriti. "Vittoria dedicata a Berlusconi"

"Governo rafforzato con Fi determinante. Alpini curati in Kosovo"
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Ai ballottaggi il centrodestra prevale sul centrosinistra nelle grandi città, tranne che a Vicenza. È l'onda lunga che ha portato la coalizione a Palazzo Chigi o un segnale concreto di buona organizzazione e buongoverno sul territorio? Ne parliamo con il ministro degli Esteri e coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani.

«Tutt'e due le cose, abbiamo scelto dei buoni candidati e ci ha premiato il giudizio positivo degli elettori verso il buongoverno del centrodestra, che ha vinto anche in tanti piccoli comuni».

Lei ha detto che il centrodestra e Forza Italia «stravincono», il movimento azzurro «si conferma centrale nel quadro politico italiano, da Nord a Sud» e questo risultato straordinario rafforza il governo.

«Rafforza il governo e la coalizione. Fi ha dato un contributo determinante, ad Ancona e a Brindisi, occupando nuovo spazio politico al centro, dove con un Pd spostato sempre più a sinistra tanti elettori erano spiazzati».

La vittoria l'ha dedicata a Berlusconi: che commento ha fatto il presidente?

«È molto soddisfatto, so che ha parlato con alcuni sindaci per congratularsi, come Salvetti. Tutto il pomeriggio gli ho fornito i dati e ha seguito passo passo la situazione. Anche se convalescente è stato molto attivo in questa campagna elettorale e ha sempre incoraggiato i nostri candidati. È giusto che la vittoria sia dedicata ad un uomo così, che si batte con questo coraggio per il partito, la coalizione, il Paese».

Ad Ancona il centrodestra non era mai entrato nel municipio e quella di Silvetti, indicato da Fi, viene definita una vittoria storica.

«Assolutamente si, significa che il centrodestra è in grado di scegliere gli uomini giusti. È una vittoria che abbiamo costruito, lavorando da tempo sulla città, puntando su un uomo che sa amministrare, che è stato presidente del Parco del Conero, che rappresenta il rinnovamento. Dall'inizio si è capito che c'era una gran voglia di novità, già i suoi primi comizi sono stati un trionfo».

L'altro ballottaggio importante per gli azzurri è quello di Brindisi, dove il candidato sindaco Marchionna, scelto da voi, ha vinto. Lì invece com'era la situazione?

«Anche a Brindisi era il candidato giusto, già sindaco e consigliere comunale in passato di Fi, uomo di cultura socialista, riformista, che ha saputo allargare e aggregare, coinvolgere i giovani. Una vittoria costruita soprattutto dal nostro coordinatore in Puglia, Mauro D'Attis».

In Toscana, una volta rossa, diversi comuni o passano al centrodestra o vengono confermati, da Siena a Massa a Pisa: è vero, come dice Meloni, che non esistono più roccaforti?

«Certo, se abbiamo vinto in tutte le città vuol dire che le idee, gli uomini e il buongoverno danno i risultati giusti. Questo ci sprona ad andare avanti. Già domani ho convocato i governatori, coordinatori regionali e dirigenti per i prossimi passi».

Unica sconfitta a Vicenza, ma è stata una battaglia all'ultimo voto, come dice il vostro candidato e sindaco uscente Rucco.

«Lì sono stati commessi degli errori e li abbiamo pagati».

Poi c'è Terni, dove il candidato centrista di Ap e liste civiche Bandecchi si afferma sul centrodestra.

«Sì, mentre la sinistra neppure è passata al primo turno».

Prevale la coalizione anche nel Lazio, ad Anagni, Rocca di Papa, Aprilia e Velletri.

«Tanti piccoli comuni in tutt'Italia, come a Ventimiglia in Liguria o Scafati in provincia di Salerno».

In Sicilia si è votato per il primo turno e a Catania, il candidato della coalizione di governo Trantino è in forte vantaggio, come a Ragusa, Trapani,Siracusa

«Anche in Sicilia si conferma la forza del centrodestra».

La sfida nei capoluoghi centrodestra-centrosinistra si è conclusa con un 9 a 3: ve l'aspettavate?

«È stato un risultato al di là delle aspettative, ma ci abbiamo lavorato senza risparmiarci e devo ringraziare tutti, quadri, dirigenti, militanti...»

I risultati parlano però di un elettorato spaccato: questo renderà più difficili gli accordi per governare le città?

«No, quando c'è una maggioranza chi vince governa».

L'affluenza è stata particolarmente bassa, malgrado gli appelli al voto venuti anche da Berlusconi. Perché?

«Al secondo turno c'è sempre meno partecipazione, ma dobbiamo lavorare di più per evitarlo».

Oggi per il ministro degli Esteri è stata però una brutta giornata, con gli alpini feriti in Kosovo...

«Stamattina ho parlato con il primo ministro kossovaro Curti

invitandolo alla ragionevolezza e stasera anche con il presidente serbo Vucic. Stiamo lavorando per impedire che la situazione degeneri, ma si sta deteriorando. I feriti non sono gravi fortunatamente, saranno curati in Kosovo».

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