Coronavirus

Il governo va avanti: green pass più esteso. "E via con la terza dose"

Certificato anche per dipendenti pubblici e luoghi di lavoro. Speranza: richiamo probabile

Il governo va avanti: green pass più esteso. "E via con la terza dose"

É il giorno dell'entrata in vigore del green pass obbligatorio per i mezzi a lunga percorrenza - treni, aerei e navi - ed è soprattutto quello delle grandi proteste dei «no pass» che hanno annunciato blocchi nelle stazioni ferroviarie. Ma in questo clima il governo non arretra e anzi pensa all'estensione dell'obbligo del certificato. Il ministro della Salute, Roberto Speranza - che ieri ha attaccato le minacce della galassia no vax, «una piccola minoranza rumorosa e una piccolissima violenta» - non solo pensa ad allargare l'utilizzo del green pass, ma arriva anche a non escludere una terza dose «partendo dai più anziani e dai più fragili» e l'introduzione dell'obbligo vaccinale: «L'obbligo resta una soluzione da valutare in futuro - dice il ministro della Salute - ma di certo si può procedere sull'estensione del green pass per garantire la sicurezza e contrastare il virus. Ad esempio per i dipendenti della pubblica amministrazione. E poi è in corso anche una riflessione con sindacati e imprese per ragionare sul certificato sui luoghi di lavoro». Un terreno, quello dell'obbligo del documento all'interno delle imprese, su cui ieri il presidente di Confindustria Carlo Bonomi è tornato ad accusare i sindacati: «All'uso estensivo del green pass sui luoghi di lavoro il sindacato, o almeno una parte del sindacato, ha detto no, preferisce gettare la palla nel campo del governo, e dire "se volete e ve la sentite imponete con una legge l'obbligo vaccinale". É una fuga dalla responsabilità».

Ma l'obbligo spacca anche la maggioranza. E ieri il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha ricordato che «il nostro compito è cercare di vaccinare le persone, portandole tutte alla vaccinazione con qualunque modo e il green pass credo sia il modo più corretto in questo momento. L'obbligo vaccinale, probabilmente per le persone sopra i quarant'anni, è da tenere nel cassetto: francamente aspettiamo di vedere i numeri delle prossime due-tre settimane, ma non facciamoci prendere di sorpresa». Davanti alle proteste il presidente della Camera Roberto Fico difende le «regole che lo Stato ha messo in piedi finora che hanno avuto un unico obiettivo: difendere la salute di tutti, tutelare chi è più fragile, uscite dalla crisi. Esiste ovviamente il diritto a non condividere le decisioni di Governo e Parlamento ma ogni dissenso va espresso rispettando le regole del vivere comune e senza far ricorso ad aggressioni e violenza, fisica e verbale» e «le nostre energie sono dedicate a questo e il Parlamento andrà avanti sulla strada tracciata».

Oggi anche le scuole riaprono - seppur solo per le attività amministrative - e il personale scolastico avrà l'obbligo di entrare con il green pass, così come gli studenti universitari. Ma oltre 25mila fra docenti, personale Ata, studenti e genitori di tutta Italia hanno raccolto le firme per una petizione contro l'obbligo del green pass che stamattina verrà depositata in Parlamento. L'obiettivo è chiedere alle Camere di non convertire in legge il decreto approvato dal Consiglio dei ministri il 5 agosto. Intanto la quota di vaccinati tra il personale scolastico e universitario ha superato il 90%, e il commissario all'emergenza Figliuolo ha assicurato che «l'obiettivo dichiarato a marzo di vaccinare l'80% della popolazione over 12 anni, sarà pienamente completato entro il 30 settembre».

A oggi le persone vaccinate con due dosi sono 37 milioni e 600mila, il 69,7 per cento gli over 12.

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