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Il governo vuole anticipare la nascita di Gesù? "Certi ministri neanche al Monopoli"

Ora vogliono modificare la Santa Messa del 24 dicembre: "Far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia, il Natale non si fa con il cronometro". Ma è polemica: "Offende i nostri simboli cattolici"

Il governo vuole anticipare la nascita di Gesù? "Certi ministri neanche al Monopoli"

Non si placano le polemiche in seguito alle parole pronunciate nelle scorse ore da Francesco Boccia sulle modalità di svolgimento delle prossime festività di Natale. Il ministro per gli Affari regionali ha praticamente smentito le voci secondo cui il 24 dicembre potrebbe esserci un posticipo del coprifuoco alle ore 24 per consentire la partecipazione alle celebrazioni religiose e il ritorno a casa dei fedeli: "Seguire la Messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre. Questa è eresia, non facciamo i sepolcri imbiancati. Il Natale non si fa con il cronometro ma è un atto di fede". Il governo dunque vuole modificare il classico programma della Santa Messa della sera del 24 dicembre.

Sulla questione è intervenuto senza mezzi termini Matteo Salvini che, ai microfoni di Rai News 24, ha commentato duramente le frasi rilasciate da Boccia: "Ma le sembra normale che Boccia, un ministro della Repubblica, proponga la nascita anticipata di Gesù bambino? Secondo lui gli italiani sono così stupidi da assembrarsi la notte di Natale e mettersi a bere il prosecco di Valdobbiadene? Non togliamo il Natale ai bambini...". Il leader della Lega ha accusato il ministro per gli Affari regionali di aver mancato "di rispetto a un Paese legato profondamente ai simboli cattolici", invitandolo a occuparsi delle Regioni, "cosa che non fa". "Alcuni ministri neanche al Monopoli potrebbero competere", ha concluso. Gli ha fatto eco Giorgia Meloni sui propri profili social: "Già che ci siamo perché non festeggiare Capodanno spostando le lancette dell'orologio avanti come in un film di Fantozzi? Governo sempre più imbarazzante!".

Per bocca del Carroccio sono andati all'attacco pure Luigi Bianchi e Paolo Tiramani: "Dal ministro Boccia ancora parole insensate ma questa volta offendono la nostra cristianità". I deputati leghisti hanno pertanto invitato l'esecutivo giallorosso ad adoperarsi proprio in vista del Natale, magari moltiplicando le funzioni e scaglionando la partecipazione in turni: in questo modo chi può si reca in chiesa alle 18, altri alle 20, chi alle 22 e così via. Sarebbe infatti importante non comunicare messaggi sbagliati: non è andando a Messa la notte del 24 dicembre che si manca di rispetto a chi soffre. "Al contrario, è un atto di fede più che mai necessario in questo complicato momento e i cittadini si comporteranno in modo responsabile per evitare gli assembramenti. Basta metterli nelle condizioni di farlo", si legge nella nota di Bianchi e Tiramani.

A Natale coprifuoco alle 22

In mattinata Sandra Zampa ha confermato l'intenzione di confermare alle ore 22 il divieto di uscire dalla propria abitazione anche in occasione della festa liturgica per eccellenza: "A Natale resterà sicuramente il coprifuoco delle ore 22. Non si possono fare aperture simboliche". La sottosegretaria al Ministero della Salute, intervenuta a Radio anch'io su Rai Radio uno, ha colto l'occasione per lanciare un appello agli italiani che fossero intenzionati ad andare a sciare negli impianti regolarmente aperti in Austria o in Svizzera: "Devono pensare che se vanno in zone che noi consideriamo a rischio, devono fare quarantena e tampone. Io credo che sia giusto dire che noi non possiamo andare a sciare".

Proprio sul fronte degli impianti sciistici il governo sarebbe pronto alla chiusura in uscita del confine del Brennero: la crisi diplomatica con Vienna potrebbe essere a un passo. In sede di Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome sono state approvate le linee guida per l'utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici da parte degli sciatori amatoriali.

Ma, come fa notare il premier Giuseppe Conte, spesso le vacanze sulla neve si traducono in cene in albergo, assembramenti vari e code infinite: "Il problema è che incontrollabile tutto ciò che ruota attorno alle vacanze sulla neve".

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