Cultura e Spettacoli

Al Grande Fratello vip il primo sieropositivo. Ciacci sfida i pregiudizi

"Vi dimostrerò che con l'Hiv si può vivere normalmente, voglio combattere i pregiudizi su questa malattia"

Al Grande Fratello vip il primo sieropositivo. Ciacci sfida i pregiudizi

«Vi dimostrerò che con l'Hiv si può vivere normalmente, voglio combattere i pregiudizi su questa malattia». Questa sarà la bandiera che Giovanni Ciacci, costumista, consulente di immagine, stylist tv e opinionista, sosterrà durante le riprese del Grande Fratello vip in programma a settembre. Sarà il primo concorrente sieropositivo a entrare nella Casa e, in un'intervista rilasciata al settimanale Chi, spiega: «Sono sempre stato una persona solare, estroversa, casinista, curiosa e assetata della vita» tuttavia «ho capito sulla mia pelle che essere sieropositivo è un enorme stigma sociale. Eppure oggi si può vivere con l'Hiv, non ci si limita più a sopravvivere e questo è importante dirlo con chiarezza».

Il costumista sottolinea che l'Hiv riguarda tutti, «al di là degli orientamenti sessuali di ciascuno». Il suo scopo nel partecipare alla settima edizione del reality, è quello di accendere «un faro su questa malattia e sarà la prima volta che si parlerà di Hiv in un programma seguitissimo di prima serata». Da anni esistono terapie che sono riuscite a cronicizzare la malattia ma i pregiudizi da abbattere sembrano ancora parecchi. Ne è passato del tempo dagli anni 80 quando essere sieropositivi equivaleva a dire che si era entrati nell'anticamera dell'Aids e tutto suonava come una condanna a morte. «Conosco tanti colleghi e colleghe che in passato, anche in un passato molto recente, sono stati esclusi dai reality perché avevano l'Hiv» racconta Ciacci che non nasconde di essersi sentito spesso discriminato, anche sul posto di lavoro.

«Ho capito sulla mia pelle che essere sieropositivo è un enorme stigma sociale - aggiunge parlando con il direttore di Chi Alfonso Signorini - Eppure oggi si può vivere con l'Hiv, non ci si limita più a sopravvivere e questo è importante dirlo con chiarezza».

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