Le vergogne di Roma oltrepassano l'Oceano, diventano il simbolo della città corrotta e corrosa agli occhi degli spettatori stranieri esterrefatti.
L'America che si era inchinata alla Grande bellezza dei maestosi cieli fotografati da Sorrentino punta ora il dito contro il degrado della città senza regole, dove l'accoglienza è affare e i poveri la grande vacca a cui mungere per macinare soldi. È la Cnn ad accendere i riflettori sulla Capitale, e lo fa indirizzando lo sguardo al mercato del sesso che accoglie i turisti in arrivo nell'antica caput mundi: la stazione Termini. «Un ragazzo incontra un uomo per sesso», inizia il servizio della prima tv americana, inquadrando un binario romano. E via al racconto dei ragazzini che si vendono per sopravvivere dentro e fuori il principale snodo ferroviario d'Italia, dal primo al ventinovesimo binario. La stazione è un labirinto di scale, anfratti, corridoi. I posti appartati la sera non mancano. I primi incontri avvengono invece spesso alla luce del giorno, anche nel centro commerciale al piano seminterrato.
La Cnn non ne parla, ma è proprio il binario 29 il luogo degli scambi, qui dove partono i treni stipati dei pendolari dalle cinque del pomeriggio: pochi soldi in cambio di sesso. A volte una pizza e una birra. Ai ragazzini basta poco. Sono minorenni, soprattutto maschi. Qui si prostituiscono in particolare rom, ma l'indagine portata avanti dalla polizia ferroviaria ha scoperto che anche alcuni italiani prendevano appuntamento con questi «uomini malati», li definisce un funzionario. I ragazzi italiani provengono da famiglie non disagiate: spesso devono rimanere pochi giorni a Roma, e si guadagnano un po' di soldi in questo modo.
È lo specchio di una città in rovina, ma anche di una società che non sa soccorrere i minorenni imprudenti, o sfruttati. I rom lo fanno invece per lavoro. Spesso sono i genitori a costringerli, eppure le piccole prede sono state tutte riconsegnate alle famiglie, in attesa di decisioni diverse del Tribunale per i minori. L'indagine ha consentito finora di fermare 7 persone e di indagarne altre 17. Tra gli arrestati, nei giorni scorsi, anche un parroco sessantottenne del viterbese che conservava in casa centinaia di fotografie dei bambini, schedati per età: l'album dei quindicenni, quello dei sedicenni, e così via. Il binario 29 è un corpo a sé rispetto alla stazione, dista alcune centinaia di metri dalle biglietterie. Ma gli adescamenti avvengono anche nel perimetro esterno. Qui vendono il loro soprattutto afghani profughi ed egiziani, prima sfruttati ai Mercati generali e che ora, dopo l'emersione del lavoro nero, ripiegano sulla prostituzione. «Lo fanno - raccontano dall'associazione Save The Children - per ripagare prima di tutto il loro viaggio. Le famiglie firmano una cambiale e chi non può anticipare i soldi lascia i propri figli nelle mani degli sfruttatori». La legge di Stabilità ha finanziato 12,5 milioni aggiuntivi per l'assistenza ai minori non accompagnati, ma si consente che nella sola Roma centinaia di ragazzini si vendano ogni giorno.
Nella città dove tutto accade sfacciatamente - appalti sballati, gestione dei centri immigrati per fabbricare mazzette - anche nel mondo degli adolescenti non ci sono controlli. Nella maggior parte dei centri per profughi minori i ragazzini sono liberi di entrare ed uscire da soli, nonostante la minore età. «Il canale della prostituzione è solo una delle strade per trovare soldi», raccontano ancora da Save The Children. C'è poi lo spaccio di droga, per esempio.
Qui a Termini si vede in faccia il più atroce dei risvolti dell'immigrazione senza limiti e garanzie: nel solo mese di gennaio sono arrivati sulle coste italiane 282 minori non accompagnati, quasi dieci al giorno. Con questo ritmo si rischia di arrivare a fine giugno a quasi 2mila ragazzini soli.
Gli incontri in stazione avvengono nei bagni, ma
spesso i clienti portano gli adolescenti in albergo. Nel caso dei rom i compensi variavano dai 10 ai 50 euro. Anzi, variano, perché, come spiega un poliziotto che ha condotto le indagini, l'inchiesta «non è affatto conclusa».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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