Coronavirus

La Grecia non è più isola felice. Il turismo fa esplodere il Covid

Mascherina obbligatoria dopo il boom di contagi. Sotto accusa gli arrivi dai Balcani. Il giallo dei test falsificati

La Grecia non è più isola felice. Il turismo fa esplodere il Covid

Mascherine obbligatorie nei luoghi chiusi fino a fine mese. Così la Grecia prova ad affrontare la nuova emergenza che la sta investendo, proprio mentre i primi flussi turistici iniziano a riempire le casse di alberghi e ristoranti.

Sono saliti complessivamente a più di 200 i morti da Covid in Grecia, ma nel paese il nuovo allarme è scattato per il numero dei contagi: si è passati in dieci giorni da meno di cinque casi al dì ai 110 di sabato scorso: il terzo maggior numero giornaliero di casi dall'inizio della diffusione del virus in Grecia. Troppi per un paese che, dopo aver applicato severamente il lockdown, aveva registrato buone performances di gestione. Ma il trend è cambiato dall'arrivo dei primi turisti, soprattutto balcanici, che hanno avviato i contagi: a poco è servito sigillare le frontiere con la Serbia. Si dice inoltre che sia iniziato anche un certo traffico di test fasulli: circola la vulgata che con 40 euro al confine con l'Albania sia possibile mettersi in tasca un pezzo di carta che certifica la negatività da Covid.

Dunque la Grecia torna ad aumentare il livello di allerta, con mascherine obbligatorie in locali, negozi e luoghi chiusi fino al 31 agosto. Inizia oggi una delle settimane più difficili per il paese, con il governo che nel consiglio dei ministri di sabato scorso ha deciso di non rischiare: oltre alle intense ispezioni che sono già iniziate nei bar, nei negozi e sui mezzi di trasporto pubblici, poliziotti anti-Covid sono al lavoro per far rispettare le distanze e per far usare la mascherina anche in tutte le aziende private.

Inoltre fino al 15 agosto è imposto un limite di 100 persone a matrimoni (che di solito possono essere anche con 500 invitati), battesimi, funerali in conformità con tutte le norme sanitarie già esistenti. E fino a domenica 9 agosto c'è il divieto esplicito ai clienti di sostare in piedi in tutti i locali notturni, bar, club.

La task force composta dal premier Kyriakos Mitsotakis, dal responsabile del comitato tecnico scientifico Sotiris Tsiodras, e dai ministri Vassilis Kikilias e Nikos Hardalias farà oggi un nuovo punto della situazione e valutare se inasprire o meno le misure.

L'ultimo caso è stato registrato a Salonicco, dove in occasione di una festa di nozze sono stati trovati positivi in 9, compreso il sacerdote celebrante, ma con la possibilità che tra 15 giorni il numero dei posititi possa aumentare. Altro focolaio a Volos, da dove partono i traghetti per le isole Skiathos e Scopelos con quattro casi registrati in un campo dell'esercito dell'aeronautica militare a Stefanovikeio. Quattro positivi anche nella nazionale di Polo maschile e altri due casi presso la Scuola di addestramento della polizia di Komotini, nel nord del paese mentre altri 22 casi a Kavala. Solo sabato scorso sono state fatte 311 multe da 150 euro, per il non utilizzo della mascherina.

I controlli più significativi si sono svolti nelle tre isole simbolo della movida ellenica, Paros, Mykonos e Santorini. A Paros una discoteca è stata chiusa per 15 giorni perché c'erano troppi clienti e arrestate 5 persone per disturbo della quiete pubblica. A Mykonos è stato arrestato un italiano perché aveva organizzato una festa in una villa che aveva affittato, mentre a Santorini gli arresti sono stati tre.

Ma mentre la pandemia torna a preoccupare cittadini e turisti, ecco una decisione in controtendenza: aumenta la capienza sulle navi traghetto. Da ieri è passata dal 65% al 85% anche se con una distanza minima di 1,5 metri tra i passeggeri.

Un rischio.

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