Il grido di Francesca Verdini: linciata sui social, un orrore

Si sfoga la compagna di Salvini, oggetto di insulti e sessismo per un post. "Allibita dalla volgarità"

Il grido di Francesca Verdini: linciata sui social, un orrore
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"Mi dicono sempre di ignorare, di non rispondere. E hanno sicuramente ragione. Ma a volte mi metto a leggere, e mi perdo dietro a tanto orrore". Decide di sfogarsi, Francesca Verdini. Lo fa con una serie di storie sui social in cui riassume la valanga di insulti, la maggior parte dei quali non riportabili, che riceve quotidianamente. La compagna di Matteo Salvini, figlia dell'ex senatore Denis Verdini, fondatrice della "Casa Rossa", società indipendente di produzione cinematografica ed audiovisiva, non ha alcuna carica politica ma è bersaglio di odio sessista e di attacchi violenti per il suo legame con il leader della Lega, iniziato nel 2019.

Quella di Francesca Verdini, per altro, va sottolineato è una presenza sempre discreta. Compare a taluni eventi pubblici accanto a Salvini ma senza ulteriore esposizione mediatica, non c'è mai da parte sua una dichiarazione o una presa di posizione politica. I pochi post che riguardano il compagno sono quelli di sostegno e affetto in particolari occasioni, soprattutto in alcuni momenti più difficili per Salvini come era stato il processo open arms a Palermo. Anche in quell'occasione Francesca era in aula accanto al leader della Lega. Al verdetto di assoluzione si era lasciata andare a lacrime liberatorie, visbilmente provata, ma senza alcun commento ai microfoni.

Negli screenshot che ha postato ieri sui social si leggono insulti esplicitamente volgari nei suoi confronti e di Salvini, definito "quella merda di compagno che hai". E ancora: "È sua figlia vero? Non posso pensare ad altro", a commento di una foto della coppia insieme. "Che bassa autostima deve avere sta tizia per darla a quel panzone smidollato". Altri commentano una foto dei due al mare: "Ma questa ci sc... con Salvini? no ok a me verrebbe da vomitare". Seguono altre non riportabili parole a sfondo sessuale. E poi: "Sì sì aspetta che gli levano la scorta", riferito al ministro delle Infrastrutture. "Resto sempre allibita - riflette Verdini - Per la rabbia, per la volgarità, per il niente che c'è dietro a tanto odio. E chiedo: davvero mi devo abituare?". Poi ringrazia per la solidarietà e "l'affetto incredibile" che ha ricevuto dopo lo sfogo, segno che "il numero di persone che riconosce l'esistenza di questo problema, che capisce l'orrore di certi atteggiamenti, è molto più alto di quanto mai potessi immaginare". Tra i "mi piace" al post anche quello della deputata di Forza Italia, e ultima compagna di Silvio Berlusconi, Marta Fascina. Poco dopo Verdini si scusa "se ho dato l'impressione di essere turbata o ferita, non era mia intenzione far preoccupare nessuno e mi dispiace se ho fatto star male chi mi vuole bene", assicurando di essere "sinceramente serena. A volte può capitare - precisa - di lasciarsi catturare dalle cose sbagliate.

Ma il mio intento era, più di tutto, quello di condividere una riflessione, chiedere se esista qualcosa che possiamo fare, concretamente, per contrastare questa violenza, o se davvero dobbiamo solo restare a guardare". Ma sottolinea di avere raggiunto una consapevolezza "davvero incoraggiante" sul fatto "sono davvero di più le persone buone, gentili e generose d'animo rispetto a quelle che vivono di rancore".

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