La grillina decade dalla Camera: subito riciclata come portaborse

Dopo il riconteggio l'ex deputata Scutellà lascia lo scranno. E il M5s le trova lavoro al Parlamento Ue

La grillina decade dalla Camera: subito riciclata come portaborse
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Il Movimento 5 Stelle? Più che un partito sembra essere diventato un ufficio di collocamento. Posti di lavoro per tutti, o quasi. Sicuramente per i più fedeli al Conte (ovviamente parliamo di Giuseppe). È il caso dell'ex deputata Elisa Scutellà, decaduta dopo un riconteggio scrupoloso delle schede. Il suo comodo scranno, infatti, a marzo 2025, è stato assegnato al forzista Andrea Gentile che aveva presentato un ricorso. Legittimo. «Fate schifo» urlò in Aula la deputata nel suo ultimo discorso a Montecitorio datato 12 marzo. Aggiungendo che il «sistema fa schifo». Lo stesso sistema che l'ha protetta. L'ex deputata è uscita da un Palazzo per entrarne subito in un altro. Da Roma a Bruxelles dove, ora, veste i panni della collaboratrice parlamentare dell'onorevole Valentina Palmisano. Basta andare sul sito dell'Europarlamento e cercare nella sezione dedicata agli assistenti per trovare il suo nome. Lì, scritto nero su bianco. L'incarico è arduo, oltre a viaggiare dalla Calabria (sua terra d'origine) e il Belgio dovrà rappresentare in Italia l'eurodeputata Palmisano. Si occuperà di comunicazione, supporto politico, organizzazione di eventi e cura delle relazioni istituzionali. Una sorta di reddito di cittadinanza che può variare dai 2 mila ai 4 mila euro al mese. Mica male! Peccato, però, che l'ex onorevole un lavoro lo abbia già. Da parlamentare, infatti, Elisa Scutellà ha pensato al suo futuro. Secondo una nostra indagine Elisa Scutellà ha un rapporto di lavoro con il ministero della Giustizia presso il tribunale di Crotone, ed è segnalata nel coordinamento dei servizi penali. Attualmente, però, l'ex deputata (oggi assistente) risulta essere in aspettativa.

D'altronde il lavoro da fare in Calabria per conto della sua ex collega è impegnativo. Si sa, l'Italia è lunga e i chilometri da macinare sono tanti. Chissà se anche l'auto sarà a spese dei contribuenti. Sicuramente lo è il suo compenso. Il reddito di «grillinanza».

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