Con 373 favorevoli, 104 contrari e 2 astenuti la legge sulla legittima difesa è stata approvata ieri alla Camera. A dare il loro assenso, oltre alla maggioranza, anche Forza Italia, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia. Ora il tutto dovrà passare nuovamente al Senato, presumibilmente entro un mese, ma di fatto il Parlamento ha deciso per l'ok a un provvedimento che non solo è simbolo della Lega, ma che unisce di nuovo il Centrodestra. Un successo per il ministro dell'Interno Matteo Salvini e per il sottosegretario Nicola Molteni, che da mesi lavorano per portare a casa un risultato che, lo hanno detto più volte, va a garantire «sicurezza agli italiani».
L'asse Lega M5s ha tenuto, anche se i malpancisti grillini si sono dati alla fuga. «Non ci entusiasma - ha detto ieri il vicepremier Luigi Di Maio -, ma è nel contratto di governo». Ma 25 deputati del Movimento non hanno partecipato al voto. L'ex 5S Matteo Dall'Osso, ha abbandonato l'aula, invitando gli ex colleghi a «fare lo stesso». A gettare acqua sul fuoco il pentastellato Gianfranco Di Sarno, il primo a intervenire in due giorni di dibattito politico sull'argomento: «Non c'è libertà di uccidere - ha detto -, ma uno Stato che si stringe attorno a chi è costretto a difendersi. Significa ascoltare gli italiani e fornire risposte vere». Per poi chiarire: «Il tema ha spesso assunto toni di allarme, si è parlato a sproposito di legge Far west e di legittimazione ad uccidere. Falsità, solo falsità».
Forza Italia, subito dopo l'approvazione, ha esposto degli striscioni che riportavano la frase «Finalmente una cosa di Centrodestra». Comportamento censurato dal presidente della Camera, Roberto Fico, che ha sospeso la seduta, ma l'entusiasmo ha continuato a diffondersi in aula, tra applausi e abbracci. «Siamo stati i primi a presentare la proposta nel 2015», ha chiarito l'onorevole Mariastella Gelmini, ricordando che «non aver approvato l'emendamento di Forza Italia sull'onere della prova è sicuramente un errore e lo si vedrà nel tempo, purtroppo». Tuttavia, ha puntualizzato, i passi avanti sono significativi, perché la legittima difesa è un diritto sacrosanto. Lo Stato deve salvaguardare con le sue leggi il diritto naturale del cittadino a tutelare la propria incolumità e quella dei suoi cari».
Più dura la posizione di Fratelli d'Italia, che pur avendo votato a favore lo ha fatto «con rammarico», come ha detto la deputata Maria Carolina Varchi. Il partito di Giorgia Meloni contesta, infatti, la bocciatura da parte del governo e soprattutto della Lega di due ordini del giorno presentati da Fdi. Ordini del giorno che, a loro dire, avrebbero ridotto la discrezionalità che questa stessa legge lascia ai giudici. Varchi ha comunque aggiunto: «Tranquillizziamo la sinistra: nessuno dei pericoli da loro invocati si realizzerà. Questa è una legge che fa poco e non tutto, ma va nella direzione giusta». Attacco su tutti i fronti, invece, da parte del Pd, che ha nuovamente provato a screditare la legge ritenuta, per qualcuno «una legittimazione a uccidere».
Da Belgrado il premier Giuseppe Conte ha parlato di un «iter che sta andando avanti». Soddisfatto il vicepremier Matteo Salvini: «La legittima difesa è un sacrosanto diritto per le persone perbene.
Sarà legge entro questo mese. A me interessano i fatti», ha detto ieri mattina a margine della conferenza stampa al comando dei Vigili del fuoco. Un'«altra promessa mantenuta - ha anche detto il ministro -. Ne vado orgoglioso».
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