RomaCi sarà, ovviamente, Beppe Grillo. Ci saranno i «big» fedeli alla linea, da Roberto Fico a Luigi di Maio fino a Paola Taverna, ma alla tre giorni di #italia5stelle , la convention grillina in programma al Circo Massimo il prossimo fine settimana, non ci saranno i dissidenti. E soprattutto, mancherà il più illustre di loro, Federico Pizzarotti. O meglio: il sindaco di Parma ci sarà. Ma solo come spettatore, non sul palco, nemmeno per un minuto. Nel fittissimo programma, che in tre giorni prevede 27 interventi di un quarto d'ora ciascuno, Pizzarotti non c'è.
Il sindaco fuori scaletta è una sorpresa? Fino a un certo punto. Da tempo i rapporti tra lui e Grillo sono ai minimi termini, con diversi attacchi al primo cittadino partiti direttamente dal blog dell'ex comico, che non ha mancato di criticare anche la performance di M5S a Parma in occasione delle ultime europee, «addebitandola» a chi amministra la città. Individuato, tra l'altro, come «capopopolo» dei frondisti pentastellati. Anche un recente tentativo del primo cittadino emiliano di ricucire lo strappo sarebbe finora stato vano. Anzi, ospite di Agorà su Raitre, Pizzarotti giovedì scorso ha spedito un siluro diretto al capo: «Non abbiamo un programma da proporre e purtroppo con Grillo non si parla mai di programmi».
Con queste premesse - e con l'esclusione dalla scaletta, confermata dal responsabile comunicazione del movimento, Rocco Casalino - la kermesse romana non sembra essere il luogo deputato a far trionfare la pace tra il primo sindaco eletto da M5S in un capoluogo di provincia e il leader del movimento.
Eppure poco più di due anni fa, la sera del 21 maggio, proprio Grillo esultò per il trionfo al ballottaggio di Pizzarotti: «Bravissimi, abbiamo conquistato Stalingrado, ora siamo sulla strada di Berlino». Da allora, le cose sono molto cambiate. Grillo e i suoi sono sbarcati in Parlamento, e la tolleranza con il dissenso interno è stata azzerata.
Tra gli epurati, però, Pizzarotti non ci è finito. Troppo rischioso per Grillo, mentre candida l'M5S alla guida del Paese, far naufragare per sua stessa mano, togliendo la maggioranza al sindaco, la prima, importante esperienza di governo pentastellata. Così tra i due la guerra, pur se dichiarata, è rimasta se non fredda, tiepida. E ora arriva l'appuntamento romano. Aperto a tutti. Come ha detto Grillo presentando l'evento, ci saranno «gli eletti, i non eletti, gli attivisti, cittadini normali, abusivi, infiltrati di altri partiti». E chissà dove Beppe nella sua testa ha piazzato «Capitan Pizza». Di certo non sul palco, lì saliranno «solo CinqueStelle e gruppi rock» e lo stesso leader, che ha tenuto il primo giorno tutto per sé. Il sindaco sarà al gazebo di Parma, tra le altre centinaia disposti a forma d'Italia.
In fondo, lo stesso Pizzarotti la scorsa settimana aveva detto di sperare che la festa pentastellata di Roma non diventasse una «inutile passerella», ma l'occasione «per fare da collante rispetto allo scollamento tra base e territorio». Un segnale di pace o una dichiarazione di guerra?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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