Guacamole alla festa. Il botulino killer fa un'altra vittima

La 62enne aveva mangiato a un evento latinoamericano. I morti ora sono quattro

Guacamole alla festa. Il botulino killer fa un'altra vittima
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Crescono i timori intorno alle intossicazioni di botulino in Italia, nonostante gli esperti si affannino a ribadire che non esiste alcuna emergenza. A riaccendere i riflettori su una delle paure di questa estate è la seconda vittima registrata in Sardegna in pochi giorni. Era ricoverata da settimane in Rianimazione la 62enne Valeria Sollai, morta nelle scorse ore al Policlinico di Monserrato. Era arrivata nel nosocomio a fine luglio, dopo aver consumato alla Fiesta Latina del guacamole, una salsa messicana a base di avocado. Aveva accusato subito i primi sintomi ma le condizioni, per quanto gravi, sembravano essersi stabilizzate. Poi l'aggravamento e il decesso.

Nel frattempo il figlio della donna - che lavorava come cuoca in una scuola primaria - lo scorso 31 luglio aveva lanciato un appello via social, preoccupato perché gli stand della Fiesta Latina si stavano trasferendo in Ogliastra. "Si consiglia vivamente di non mangiare nessun cibo venduto nelle bancarelle nelle prossime settimane scriveva Alessandro Aru, carabiniere in servizio in Campania -. I sintomi da tenere in considerazione sono: visione doppia, alterazioni della coscienza, difficoltà di coordinazione, mal di testa forte, difficoltà a deglutire e a parlare. Qualora si presentassero questi sintomi, è necessario recarsi immediatamente al pronto soccorso. Spargete la voce". Allora non poteva immaginare che la madre non ce l'avrebbe fatta.

"Si è data tanto per i nostri bambini. Era una donna buona, cordiale, molto conosciuta a Monserrato ha detto all'Ansa il sindaco del paese Tomaso Locci -. Sapevamo che, pur rimanendo in condizioni critiche, c'erano stati dei piccoli segnali di miglioramento. E invece questo agosto si conferma un mese terribile. Saremo in forma ufficiale ai funerali con lei come abbiamo fatto con l'altra vittima, Roberta".

Si trovava a quella festa che celebra la cultura latinoamericana anche Roberta Pitzalis, la 38enne deceduta l'8 agosto scorso per la stessa intossicazione. E mentre si aggrava la posizione dell'unico indagato, Christian Gustavo Vincenti (titolare del chiosco dove sono stati consumati i prodotti contaminati), il bilancio si aggrava con quattro vittime. Il primo focolaio, in Calabria, aveva provocato la morte del 52enne Luigi di Sarno e di Tamara D'Acunto, di 45 anni. Assieme ad altre decine di persone avevano mangiato panini con salsiccia e cime di rapa acquistati da un ambulante. Per i fatti cosentini sono indagate nove persone: il commerciante, tre responsabili delle ditte produttrici del prodotto inquinato da botulino e cinque medici che hanno avuto in cura di Cercola e D'Acunto prima del decesso.

E ora anche il Codacons vuole vederci chiaro: è stato infatti annunciato l'avvio di un'iniziativa per "tutelare i diritti di chi ha subito danni alla salute, di natura materiale e morale, e ottenere il giusto risarcimento da parte di chi ha irresponsabilmente diffuso alimenti pericolosi". Tutti i cittadini sono stati invitati a segnalare il proprio caso.

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