Guarita allo "Spallanzani" la prima cinese contagiata

A Piacenza mamma «malata» partorisce un neonato sano. Alassio, 135 in quarantena in hotel

Guarita allo "Spallanzani" la prima cinese contagiata

Non solo più «vecchi e malati». Ma anche «giovani e sani». Il coronavirus non fa sconti anagrafici e, prima di infettare, non guarda le cartelle cliniche dei potenziali contagiati. E così ieri si è sbriciolata un'illusione: «Il Covid-19 è innocuo sui ragazzi». Ieri si è scoperto infatti che «sono sei i minori risultati positivi al coronavirus in Lombardia».

Tutti sono legati in qualche modo alla cosiddetta «zona rossa» dove ora vige il divieto di ingresso e di uscita per circa 50mila persone. Si tratta di una bambina di 4 anni di Castiglione d'Adda (Lodi), di un 15 enne ricoverato a Seriate (Bergamo) e due ragazzi di 10 anni di Soresina (Cremona) e di San Rocco al porto (Lodi). Positivo nei giorni scorsi anche un 17enne della Valtellina che frequenta un istituto di Codogno (Lodi) e un suo compagno di scuola della provincia di Sondrio. In Veneto è risultata invece positiva una bambina di 8 anni, nel focolaio di Limena (Padova); la piccola è residente in un paese del padovano ed è asintomatica.

Ma niente allarmismi: dal coronavirus si guarisce nell'85% dei casi. Come dimostra anche il caso della prima coppia cinese ricoverata allo «Spallanzani» di Roma: dopo il marito, ieri è stata dimessa anche la moglie. Ha funzionato con successo la cura anti ebola con il farmaco Remdesivir, un antivirale prodotto dall'azienda americana Gilead Sciences. Altro sorriso dall'ospedale di Piacenza. Una donna in gravidanza, originaria di Codogno, positiva al coronavirus, ha partorito e il neonato sta bene ed è risultato negativo ai test del Covid-19.

Di segno opposto le notizie che vengono dalla Campania: «Abbiamo inviato a Roma un tampone risultato positivo e di un altro per il quale attendiamo riscontro. Sarà il ministero, com'è giusto che sia, a dare comunicazione ufficiale», ha scritto su Facebook il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

Situazione critica anche in Liguria dove «i casi positivi sono cresciuti di 4 unità», 16 in tutto: «Provengono tutti dall'albergo di Alassio in isolamento - ha annunciato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti - Sono ricoverati all'ospedale San Martino, nelle prossime ore i sanitari decideranno le terapie», ha anche spiegato Toti. Intanto Alassio ha vissuto la seconda giornata di emergenza. Dopo le ore di caos totale dell'altroieri, con tentativi di fuga dai due alberghi isolati dalla ordinanza del sindaco e lunghi momenti di tensione con la protesta di alcuni turisti dal tetto della struttura, ieri il dispositivo di sicurezza è scattato in forze e sono apparse le transenne per delimitare la zona. Davanti ai due hotel stazionano carabinieri, polizia municipale e un'ambulanza: i tecnici della Asl 2 hanno visitato le 135 persone in quarantena dopo la scoperta del primo caso positivo, seguito da altre quattro conferme tra le sei persone che sono state portate via tra due sere fa e ieri mattina. Oggi sarà il turno degli altri.

Stesso clima di agitazione davanti a un hotel di Palermo dove risulta negativa l'intera comitiva che viaggiava con la turista bergamasca positiva, con lei positivi il marito e un altro turista del gruppo; tutti sono ora in quarantena nell'albergo insieme con gli stessi dipendenti della struttura che li ospita.

Preoccupazione anche in Basilicata per una ventina di persone in «quarantena fiduciaria» e in due comuni del Potentino (Muro Lucano e Viggianello). Ma qui la gente, più che dal virus, è preoccupata dal dilettantismo con cui il governatore lucano, Vito Bardi e l'assessore regionale alla Salute, Rocco Leone, hanno gestito il temporaneo rientro in regione dei lucani (soprattutto studenti universitari) provenienti dalle regioni del nord. Sconfortante lo scenario, con una tragicomica «ordinanza di quarantena» prima emanata poi, «ritoccata» ben due volte, infine ritirata. Un balletto avvilente che ha giustamente indignato tanto gli studenti pseudo-«untori» quanto le loro famiglie.

Inevitabile l'ironia che si è scatenata sui social. Cliccatissime le video-parodie del comico Mario Ierace e del giornalista-scrittore Angelomauro Calza. In attesa del vaccino, una risata (se pur amara) può essere utile.

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