Politica

Guerra di Obama alle armi: uccidono più del terrorismo

Negli Usa è dibattito, ma i repubblicani difendono il possesso E intanto Walmart sospende la vendita delle semiautomatiche

«Ogni volta che leggo simili notizie mi si spezza il cuore», ha detto ieri il presidente americano Barack Obama, commentando la tragica sparatoria in diretta in Virginia del giorno prima, in cui sono stati uccisi una giornalista di 24 anni e un cameraman di 27. Alison Parker e Adam Ward lavoravano per l'emittente locale, WDBJ7. Stavano conducendo un'intervista mattutina in diretta quando un loro ex collega ha iniziato a sparare, uccidendo i due e ferendo la donna intervistata. Parte della sparatoria è stata vista in diretta da spettatori e da un'attonita redazione. Pochi minuti dopo l'assassino, Vester Lee Flanagan, 41 anni, ha postato online il video fatto in soggettiva da lui stesso. Aveva già inviato all'emittente ABC un manifesto di 23 pagine in cui parlava di motivazioni razziali all'origine del suo atto: l'uomo, un afro-americano, ha scritto d'essere stato spinto dalla strage di giugno a Charleston, Sud Carolina, quando un bianco legato a gruppi suprematisti ha ucciso cittadini neri in preghiera in una chiesa.

Era però stato licenziato nel 2013 dalla stessa televisione in cui lavoravano i due giornalisti uccisi proprio per i suoi continui atteggiamenti aggressivi, riportati più volte dai suoi colleghi all'ufficio del personale. Il giorno del licenziamento era stato, poi, scortato dalla polizia per timore che potesse diventare violento. L'uomo si è ucciso nella sua automobile mentre la polizia era sulle sue tracce.

Le violenze della Virginia e il background di Vester Lee Flanagan hanno riacceso in America l'annoso dibattito sul facile accesso alle armi. Obama, che ha parlato ieri in un'intervista, ha detto che il numero di persone uccise dalle armi negli Stati Uniti sarebbe più alto delle morti per terrorismo. Il presidente dall'inizio dei suoi due mandati è intervenuto 14 volte in seguito a stragi simili. Ancora ieri, per esempio, c'è stato un allarme in un'università del Mississippi. Il capo dell'ufficio stampa della Casa Bianca Josh Earnest ha ribadito ieri la necessità di un maggiore controllo delle armi, come da tempo fa il partito democratico. Per la maggior parte repubblicani, invece, la possibilità di portare armi rappresenta un diritto di cui non si dovrebbe occupare la politica. Così, ieri la candidata presidenziale democratica Hillary Clinton ha detto che il Paese deve fare qualcosa sulla vendita d'armi, mentre i suoi rivali repubblicani intervenuti sui social-network per fare le condoglianze alle famiglie delle vittime - Scott Walker, Jeb Bush, Ted Cruz, Mike Huckabee - non hanno toccato il tema. Il senatore dell'Arizona ed ex candidato presidente repubblicano John McCain ha invece dichiarato che il governo dovrebbe fare di più per tenere lontane le pistole da persone con disturbi mentali.

Intanto - questa notizia farà rumore - Walmart, la più importante catena di negozio al dettaglio degli Stati Uniti, ha annunciato che molto presto smetterà di vendere armi semi-automatiche, mentre continuerà ad esporre quelle da caccia.

La motivazione ufficiale, secondo il portavoce, sarebbe di natura commerciale: il calo delle vendite.

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