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Dossier Oms, spuntano gli sms di Speranza. Ira di Fdi: "Va rimosso"

Bufera sul ministro della Salute: nuove rivelazioni sul report dell'Oms, critico verso la gestione italiana del Covid, ritirato poco dopo la pubblicazione

Dossier Oms, spuntano gli sms di Speranza. FdI: "Va rimosso"

“Il ministro Speranza ha mentito al Parlamento nel corso della mozione di sfiducia presentata ad aprile scorso da Fratelli d’Italia. Confidiamo che il presidente Draghi intervenga, rimuovendolo”. Sul leader di Leu, titolare del dicastero della Salute, si abbatte una bufera politica. Una tempesta che rischia di investirlo per colpa di quella antica, ma sempre attuale, polemica sull’ormai noto rapporto “An unprecedented challenge” realizzato dall’Oms, firmato da Francesco Zambon e ritirato in fretta e furia dal sito dell'Organizzazione. Troppo critico verso la gestione “caotica e creativa” della pandemia da parte del governo Conte I.

Le chat di Speranza

I fatti sono in parte noti, ma ieri sono stati conditi dalla pubblicazione da parte di Report di alcuni sms che il ministro avrebbe inviato a Silvio Brusaferro in quel maggio del 2020. Partiamo da una data e un giorno: sono le 12.11 del 14 maggio quando Zambon, come racconta nel suo libro, riceve dall’ufficio di Pechino una telefonata dai toni aspri e duri: “Ritira immediatamente la pubblicazione”. I problemi sembrano riguardare solo un box relativo alla cronologia dell’origine dell’epidemia in Cina. Pochi minuti dopo, alle 12.34, il report viene tolto dal web. Neppure venti ore di vita. Per la correzione basterebbe poco, il tempo tecnico di rivedere alcuni dettagli prima di rimetterlo online. Ma del dossier non si avrà più notizia. Oltre che Pechino, infatti, pare abbia irritato anche Roma.

Gli sms Guerra-Brusaferro

A dimostarlo, fino ad oggi, c'erano gli sms contenuti nella richiesta di rogatoria inviata dalla procura di Bergamo all’Oms. Poche ore dopo il ritiro del documento, nel primo pomeriggio del 14 maggio, Ranieri Guerra e Brusaferro si scambiarono alcune considerazioni sugli "scemi di Venezia". Alla luce di quelle chat, si era ipotizzato che ad adoperarsi per lasciare “morire” il report fossero stati in particolare loro due insieme all’ex capo di Gabinetto di Speranza, Goffredo Zaccardi, dimessosi nelle scorse settimane dopo un'audizione di 8 ore davanti ai pm. Oggi, però, emergono altri dettagli. E se la vicenda avesse coinvolto anche il piano più alto di viale Lungotevere Ripa 1?

Speranza e il dossier

Speranza ha sempre assicurato di non aver avuto alcun ruolo nella mancata divulgazione della ricerca. Due sms inviati a Brusaferro sembrano però smentire questa ricostruzione. Stando a quanto rivelato da Report, la mattina del 14 il presidente dell’Iss scrive al ministro: “Scusa se ti rompo, ma è uscita questa pubblicazione Oms. Noi non abbiamo dato i dati a loro. Spero almeno sia stata concordata con te e con ministero. Se non lo fosse, sarebbe un serio incidente diplomatico”. Brusaferro riferisce di voler analizzare la ricerca con Ranieri Guerra, irritato dal fatto che l’Oms non abbia coinvolto nella stesura del dossier “un suo finanziatore”. Cioè l’Italia. Alle 12.47, cioè pochi minuti dopo il ritiro del documento dal web, Speranza risponde: “Sto guardando il report dell’Oms. Con Kluge sarò durissimo. Danni enormi non mi pare ne faccia. Forse solo sui decessi”. Un attimo dopo, alle 13 in punto, David Allen dell'Oms scrive ai ricercatori di Venezia e ferma del tutto la ripubblicazione: “Non rimettetelo online finché Hans Kluge non darà il via libera”. Un “via libera” che non arriverà mai. C'entrano per caso i contatti avuti col ministro italiano?

La telefonata Kluge Speranza

Più tardi, sempre il 14 maggio, Speranza riferisce infatti a Brusaferro l’esito di una telefonata con Kluge: “Mi ha chiamato. Si è scusato. Ho ribadito che al momento non facevo commenti sui contenuti ma sul metodo. Ha confermato che lo ha ritirato e che si propone di discuterlo con noi. Credo faranno un'indagine interna sulle responsabilità”. Come andranno le cose è ormai noto: il giorno dopo i colloqui con Speranza, Kluge descrive in una mail a Zambon tutta l’irritazione del leader di Leu, "molto infastidito” da quanto successo. Poi aggiunge: “Abbiamo bisogno che il ministro sia felice”.

Ad attaccare Speranza è Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Italia. “Adesso abbiamo la prova che il ministro, direttamente e non solo per tramite del suo capo di Gabinetto, è intervenuto sui vertici Oms riguardo al documento, condizionandone il contenuto”. Secondo Fdi, gli sms dimostrerebbero quello che “noi abbiamo sempre sostenuto”: ovvero che “il ministro ha mentito”. Il 28 aprile del 2021, infatti, di fronte al Senato il ministro affermò di non aver mai interferito: “La scelta di pubblicare e poi ritirare il documento - disse - viene assunta esclusivamente dall’Oms nella sua piena autonomia”, ricordando come in un comunicato ufficiale Ginevra avesse spiegato che “in nessun momento il governo italiano ha chiesto all’Oms di rimuovere il documento”. Vero. Ma qui il punto non è tanto la cancellazione dal sito web, quanto la sua mancata ripubblicazione dopo le correzioni apposte. “La nostra domanda è sempre stata: chi non ha permesso che venisse ricaricato online?”, spiega Bignami al Giornale.it. “Abbiamo sempre pensato che Speranza avesse una naturale propensione a nascondere la verità dei fatti. Ora invece lo sappiamo: quando disse di non essere intervenuto, stava proprio mentendo.

Deve essere rimosso dall’incarico”.

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