La kermesse Italia 5 Stelle torna a Roma il 20 e 21 ottobre, con un cambio al vertice dell'organizzazione. Estromesso Max Bugani, dentro lo staff comunicazione del Parlamento, ancora controllato da Rocco Casalino, portavoce del premier Conte. Bugani, consigliere comunale a Bologna, vice capo della segreteria di Luigi Di Maio a Palazzo Chigi e socio dell'associazione Rousseau, ha gestito insieme al fuoriuscito David Borrelli l'edizione dello scorso anno, svoltasi a Rimini. Entrambi fedelissimi di Davide Casaleggio, stavolta, hanno dovuto cedere il passo ai comunicatori di Montecitorio e Palazzo Madama. Il trevigiano Borrelli, anche lui ex socio di Rousseau, è andato via a sorpresa dal Movimento nello scorso febbraio. Bugani, invece, è stato fatto fuori per un duplice motivo: le lamentele del gruppo parlamentare per il suo triplo incarico e le polemiche sull'affidamento dei lavori per l'allestimento della kermesse di Rimini all'azienda bolognese per la quale lavora la moglie.
Il leader del M5s in Emilia-Romagna aveva avuto un ruolo da protagonista anche nell'appuntamento del 2015, quando Italia 5 Stelle era stata ospitata a Imola. E fino al 2016, al vertice della task force chiamata ad organizzare l'evento c'è stata Roberta Lombardi, ex deputata ora marginalizzata dalle dinamiche che contano e consigliere regionale in Lazio. Sulla carta, a capo della macchina organizzativa ci sono due deputati. Il savonese Sergio Battelli, alla seconda legislatura, e il romano Francesco Silvestri, neoeletto ma negli scorsi cinque anni portaborse del senatore Giovanni Endrizzi.
Secondo fonti M5s si tratta di «un commissariamento» del personale politico in favore della struttura ben oliata dello staff che si occupa della comunicazione in Parlamento. Un «golpe romano» in favore di un gruppo, in parte rinnovato dopo i rimpasti di addetti stampa nei vari ministeri a guida stellata, sicuramente ancora agli ordini del dominus organizzativo della macchina della propaganda che risponde al nome di Rocco Casalino. Brillante regista, in questi mesi, di alcune improvvisate mediatiche: la festa davanti a Montecitorio per il taglio dei vitalizi degli ex onorevoli, in precedenza la chiamata alle armi per l'impeachment a Mattarella, la costruzione del personaggio Giuseppe Conte e da ultimo il raduno last minute a Palazzo Chigi dopo l'approvazione della nota di aggiornamento al Def, con tanto di affaccio sul balcone da parte di Di Maio e soci.
Intanto, nella trasparenza della raccolta dei fondi per Italia 5 Stelle qualcosa è già cambiato. A differenza degli anni scorsi, sul sito dell'evento non si possono vedere l'ammontare delle donazioni e il numero dei donatori. C'è soltanto un form per donare immediatamente o, in alternativa, le coordinate per il bonifico bancario.
Da effettuarsi al Comitato Italia a 5 Stelle in un conto della filiale del Banco di Napoli presente all'interno di Montecitorio. Anche se dal M5s ci tengono a precisare: «Come ogni anno si tratta di una manifestazione completamente autofinanziata, niente lobby alle spalle».
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