U n tempo era nota come Saigon, oggi si chiama Ho Chi Minh City ma potrebbe benissimo essere ribattezzata Cheap City. La più grande città del Vietnam (non la capitale, che è Hanoi) è la meta più economica del mondo per i turisti secondo la classifica redatta ogni anno da ClubThrifty, che prende in considerazione le 100 città più visitate al mondo secondo Euromonitor International e le mette in fila per il costo «turistico» della vita ipotizzando un paniere formato da una notte in un hotel a 3 stelle per due persone in mezzo alla settimana in bassa stagione, tre pasti in locali semplici e tre birre. I dati sono presi dal database Numbeo e danno vita a un indice che va dal 20,55 di Ho Chi Minh City al 260,46 di Tel Aviv, in Israele. Dove trascorrere una giornata da turista costa tredici volte di più che nella metropoli vietnamita. Naturalmente questa classifica non tiene conto dei trasporti locali né del costo del volo per raggiungere la città: chiaro che volare nel sud-Est asiatico è per noi italiani molto più caro che raggiungere Londra o Parigi, due tra le destinazioni più costose del mondo (rispettivamente al 90° e al 92° posto per economicità) ciò che rimescola molto le carte del vacanziere low cost.
L'Asia domina questa classifica: dopo Ho Chi Minh City le città più economiche per il turista sono Chiang Mai (Tailandia), la già citata Hanoi, Siem Reap (Cambogia), Jaipur (India) e così via. La prima destinazione di un altro continente la troviamo al 24° posto ed è Il Cairo, in Egitto, con un indice di 38,50. La prima destinazione europea è Lviv, in Ucraina, che si trova al 26° posto con 39,03, ma non è proprio in cima alle wish list dei viaggiatori. Tra le città latinoamericane la più economica è Città del Messico (al 30° posto con 43,04). La destinazione più a buon mercato nell'Europa occidentale è Porto, in Portogallo, al 51° posto con 66,01 mentre il Nord America spunta soltanto alla posizione numero 67 con Las Vegas (102,80).
E le città italiane? Sono piuttosto care rispetto alla media mondiale. Nella classifica ne compaiono quattro: la meno cara è Roma (al 77° posto con 111,97), seguono Venezia (81° posto con 117,37), Firenze (82° posto con 120,88) e Milano (87° posto con 136,60).
Tra le mete più costose, dopo Tel Aviv, le altre posizioni della top ten sono occupate da Gerusalemme, Honolulu, San Francisco, New York City, Copenaghen, Los Angeles, Stoccolma, Parigi, Bruxelles e Londra. Decisamente abbordabili, in Europa, Madrid (70° posto con 105,47), Vienna (65° con 96,83), Barcellona (64° con 96,59), Berlino (63° con 94,59), Atene (57° con 81,43), Lisbona (54° con 75,12), Istanbul (37° con 48,23) e le più attraenti tra le città dell'ex Europa dell'Est come Mosca (45° con 59,32), Budapest (41° con 51,43), Praga (38° con 49,30) e Cracovia (34° con 44,45). Per gli appassionati di Leonardo da Vinci una giornata da turista nella più bella città polacca a guardare la Dama con l'Ermellino costa più di tre volte meno che girare per Milano e andare a vedere il Cenacolo (se trovi posto).
Ma tutto cambia anche in funzione del... cambio. Secondo Transferwise, la compagnia finanziaria specializzata nel trasferimento di moneta, nell'estate 2019 ben 105 Paesi sui 139 presi in considerazione sono diventati più cari per chi ha in tasca gli euro. Il Paese dove il potere di acquisto degli «euristi» è diminuito maggiormente rispetto al 2018 è l'Egitto mentre quello dove è più aumentato è Haiti. Molto meno conveniente anche andare in Messico, dove il nostro potere di acquisto è diminuito dell'11 per cento, in Giappone e Tailandia (meno 7 per cento) e negli Stati Uniti (meno 6 per cento).
Da coniderare anche quanto costa «comprare» le valute straniere: in media cambiare 100 euro costa 2,30 euro ma Australia (6,30); Stati Uniti (5,86) e Nuova Zelanda (4,82) mentre i più economici sono Egitto (0,44), Turchia (0,42) e Bulgaria (0,40).
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