Microspie, intercettazioni telefoniche classiche, cellulari trasformati in «cimici» con virus informatici: per un anno le conversazioni degli indagati, registrate da Finanza e Carabinieri, hanno riempito i brogliacci dell'inchiesta che ieri ha investito la Lombardia.
BEVONO COME SANGUISUGHE
Il 18 gennaio 2018 Daniele D'Alfonso, imprenditore in odore di 'ndrangheta, chiama il gestore di una discoteca di Lissone prenotando il tavolo di un privé per una cena con quindici ospiti. «Stasera faccio una figura della Madonna, c'ho mezza Forza Italia cazzo stasera....tutti i numeri uno di Forza Italia di Varese son lì figa... faccio una figura faccio se va bene stasera Emi (...) siccome lo so che spenderò tanto perché tra mangiare e dopo.. questi bevono come sanguisughe».
HO SEMINATO TANTO
Il 22 gennaio 2018 D'Alfonso in auto parla con Altitonante dei rapporti con Luigi Patimo detto Gigi, manager della spagnola Acciona: «Finché non li vedi, non ci credi, io sono tranquillo... fortunatamente mangio anche senza Gigi, ho seminato talmente tanto! Io a tutti quanto ho dato da mangiare!». Risponde Altitonante: «Io cosa ti avevo detto? Tu devi andare avanti e poi non ti devono rompere i coglioni».
TI BONIFICA 20
Il 13 febbraio 2018 Tatarella e D'Alfonso parlando dei ventimila euro destinati da Patimo alla campagna elettorale di Altitonante, che verranno triangolati con D'Alfonso e Tatarella: «Allora - dice Tatarella - ho visto l'ingegnere con Fabio (...) ti bonifica 20 che però vanno sul mio conto elettorale perché quella spedizione lì devo pagargliela io a Fabio... per una questione di rendicontazioni perché lui non so come te li da».
LA VILLETTA DEL MANAGER
Nella stessa intercettazione, Tatarella dimostra di essere al corrente del motivo del finanziamento di Patimo a Altitonante: lo sblocco della pratica per la ristrutturazione di una villetta della moglie in via Allegranza, in zona Solari. «Glieli dà, sai perché, perché adesso ho anche capito il motivo, ha visto, tu lo sai che ha preso casa nuova, sta proprio facendo una villetta, dove l'ha presa?» «In centro... cosa c'entra Fabio? Cosa fa?» «Perché ha dovuto fare una roba e ha chiamato Fabio, alla fine poi lo chiama sempre».
LI DO' AL BACCALÀ
Nelle intercettazioni, Tatarella chiama l'amico Altitonante «il Baccalà». Un giorno D'Alfonso consegna in auto a Tatarella dei soldi destinati ad Altitonante: sono contanti per migliaia di euro, forniti come al solito a D'Alfonso da un benzinaio amico. «Vabbé dopo contali uguale... Così capiamo quanti sono». Dal benzinaio D'Alfonso ha preso seimila euro. Tatarella: «Sono cinque quattro e novanta (5.490,00 euro)» D'Alfonso: «Ti ho preso quattrocento perché sono senza soldi» «Così glieli do a quel baccalà!»
È MORTO IL CANARINO
Tatarella spiega a Nino Caianiello, coordinatore di Forza Italia a Varese, la necessità di assegnare un appalto a Daniele D'Alfonso. «Ti volevo dire una cosa... adesso è uscita lì a Varese una manifestazione di interesse, lì da Marcello (Pedroni Marcello, consigliere delle municipalizzate) sempre su spurghi, quelle robe lì che fa Daniele. Digli stavolta di gestirla lui... l'altra volta gli ha dato una inculata cazzo!». Caianiello: «Marcello devo chiamarlo stamattina, è campione di canarini». «Ha vinto?» «È morto il canarino».
È UN CALABRESE BRAVO
Il direttore generale dell'Amsa, la società della nettezza urbana milanese, Mauro De Cillis, chiede a D'Alfonso di assumere un vicino di casa rimasto disoccupato. «È uno di origini calabresi, un ragazzo molto bravo, una persona a modo... questo qua è in difficoltà e sta cercando lavoro, lui gestiva anche uomini, è anche uno sveglio, è un calabrese, sveglio, veramente un bravo ragazzo, ti può andar bene?» «Sì, fammi contattare che lo incontro settimana prossima, subito, lunedì».
ATTIVITÀ FRIVOLE
Sergio Salerno, funzionario Amsa, si dà da fare per garantire a D'Alfonso la conquista di un appalto spiegando di avere bisogno di soldi per la figlia malata. Secondo i giudici «non lesinerà di dilapidare parte dei soldi illecitamente guadagnati in attività più frivole». L'ordinanza parla di «numerosissime occasioni dalle quali si evince che lo stesso frequenta abitualmente prostitute, le prestazioni sessuali hanno un costo di svariate centinaia di euro a incontro».
DIECI COSE PER 100MILA
D'Alfonso il 23 ottobre 2018 si vanta con Tatarella dei soldi passati a Mauro De Cillis, direttore di Amsa: «Perché Mauro non mi ha fatto solo una roba, me ne ha fatte due, me ne ha fatte tre, (..) mi ha fatto dieci cose per centomila». «Lui è bravo», commenta Tatarella.
PRELEVA COME UN TORO
Il 30 ottobre 2018 Daniele D'Alfonso si lamenta con la sua compagna dell'utilizzo smodato che Tatarella fa della carta di credito che lui gli ha fornito: «Minchia ma questo preleva come un toro». «Ma chi amore?» «Pietro... ma che cazzo prelevi! Come un toro prelevi!». In quel momento Tatarella era in vacanza in Sardegna con la famiglia.
VOGLIO LE QUOTE
A bordo della sua Cayenne, Tatarella spiega alla moglie i suoi progetti con D'Alfonso: «Siccome adesso che partono una serie di lavori tra cui questo che è già partito ... tutto quel filone lì di lavori lui non li ha mai fatti! Non è che c'è un fatturato pregresso, è una roba che nasce con me...
quindi tutto quello che viene fuori di lì è misurabile, vuol dire che è frutto del mio lavoro! Quindi ad un certo punto gli dirò o cioè che percentualmente quello che vale nel fatturato quel tipo di lavori me lo deve dare in quote di azienda! Vuol dire che hai diciamo un quinto delle quote in teoria!».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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