Hyperloop in Italia: "Palermo-Catania in soli 10 minuti". La sparata del M5s

Le dichiarazioni del sottosegretario alla presidenza del Consiglio del M5s, Stefano Buffagni, sembrano una beffa per i tanti siciliani costretti a muoversi con treni vecchi e su una linea ferrata monobinario

Hyperloop in Italia: "Palermo-Catania in soli 10 minuti". La sparata del M5s

"Hyperloop sta lavorando allo studio di un treno supertecnologico capace di coprire la tratta Catania-Palermo in poco più di dieci minuti". Non è la fantasia di uno sceneggiatore con tanta immaginazione ma una dichiarazione scritta nero su bianco sul suo profilo Facebook da Stefano Buffagni, sottosegretario alla presidenza del Consiglio del M5s. Il post è stato scritto dopo che Buffagni ha incontrato Gabriele Bibop Gresta il presidente dell'azienda Bibop Gresta, che sta valutando il progetto della Hyperloop Transportation Technologies l sui treni ad altissima velocità. Un'infrastruttura ipertecnologica che consentirà nel prossimo futuro di viaggiare alla velocità massima di 1223 km/h e con un recupero dell'energia utilizzata grazie ai pannelli solari lungo le tratte. Un modo anche per contenere i costi di trasporto di persone e merci. La prima corsa dovrebbe avvenire ad Abu Dhabi in occasione dell’Expo 2020.

Peccato che Buffagni non sia mai stato in Sicilia per rendersi conto di come strade e autostrade nell'isola stiano cadendo a pezzi e che i siciliani attendino ancora il raddoppio della linea ferrata Palermo-Catania, di treni all'altezza di essere chiamati treni di ultima generazione e non scarti provenienti dalle altre regioni. L'elettrificazione della linea Palermo-Trapani, i treni veloci per Messina e quelli per Agrigento, la provincia più isolata d'Italia. Buffagni probabilmente non sa che per raggiungere Ragusa da Palermo servono 9 ore (e 1 cambio) per coprire appena 250 chilometri di tratta. Buffagni non sa che i siciliani non confidano, nei loro spostamenti, sui treni perché per percorrere i 215 chilometri che separano il capoluogo da Messina servono 4 ore, o che dalla stazione centrale di Trapani a quella di Messina (330 chilometri) necessitano 9 ore e 13 minuti. Buffagni probabilmente non ha visto i lavori del passante ferroviario di Palermo, che procedono a passo di lumaca, e che rischiano di finire nell'ennesima incompiuta.

E a proposito della Palermo-Catania, i siciliani attendono da quattro anni che sia ripristinato il viadotto Himera sulla A19 interrotta da una frana nell'aprile del 2015. Un'interruzione che è ancora lì in attesa che qualcuno ricostruisca 100 metri di ponte. Il Movimento 5 stelle ignora che per coprire la distanza che separa Palermo da Catania (195 chilometri di autostrada) in auto occorrono 2 ore 30 minuti a causa delle continue interruzioni che in alcuni tratti fa scendere la velocità media a 70 km/h, in pullman servono quasi 3 ore e in treno 2 ore 50 minuti. Quando per coprire la distanza tra la stazione di Roma Termini e la stazione Santa Maria Novella di Firenze (270 chilometri) con l'alta velocità servono appena 1 ora e 32 minuti.

Non sono mancate le polemiche per l'ennesima uscita fuori luogo di un esponente del Movimento 5 stelle. Ad approfittarne per l'involontario assist ci ha pensato il deputato del PD Carmelo Miceli. "Questo modo di prendere in giro il popolo siciliano è inaccettabile". Mentre il grillino parla di "progetto entusiasmante che potrebbe rivoluzionare le infrastrutture di questo paese e creare occupazione", il dem attacca: "Qualcuno spieghi a questi incompetenti che non abbiamo bisogno del teletrasporto, ma del raddoppio della linea Palermo-Catania, del rifacimento della Palermo-Agrigento e della elettrificazione della Palermo Trapani".

Buffagni non si scompone e nel suo lungo post senza possibilità di replica afferma che l'occasione è da prendere al volo: "Fantascienza, diranno gli scettici. Forse, ma di sicuro vent’anni fa erano fantascienza anche gli smartphone, le stampanti 3D e la blockchain e invece oggi fanno parte della nostra vita. Allo stesso tempo, però, è necessario, prima di lanciarsi in questo tipo di imprese, studiare con cura la documentazione che al momento è in fase di certificazione a livello europeo. Bisognerà capire, per questo come per altri progetti, la sostenibilità dei costi, l’impatto ambientale, il ritorno economico. Ma una cosa è certa: noi abbiamo in mente un orizzonte di 10-20 anni, e non intendiamo restare fermi in attesa che il futuro ci passi ancora una volta sotto il naso".

Per i siciliani queste dichiarazioni sanno tanto di beffa per una delle regioni più disastrate d'Italia a livello di collegamenti. Mancano autostrade, strade provinciali, manca il doppio binario, i collegamenti marittimi con le isole minori e due aeroporti (Trapani e Comiso) rischiano la chiusura.

Ma tant'è che si fantastica sull'ultra velocità. E da domani i pendolari torneranno ad affollare i vecchi e lenti treni che ogni giorno percorrono la linea ferrata monobinario della Sicilia. In attesa della prossima sparata elettorale.

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