I 40 anni del Margherita il rifugio (con biblioteca) sulla cima dell'Europa

Ultimato il 30 agosto 1980 a 4.554 metri. È uno dei luoghi abitati più alti della terra

I 40 anni del Margherita il rifugio (con biblioteca) sulla cima dell'Europa
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I suoi primi 40 anni: come per ogni bella signora vanno festeggiati. Se poi si tratta di una regina, il compleanno vale doppio anche se, lassù, a quota 4.554 metri, non sarà forse così mondano. La vie en rose, anzi sul monte Rosa, della capanna regina Margherita ricomincia il 30 agosto 1980, esattamente 4 decenni fa, quando, da Failungo di Val Sesia, le fatiche di tanti uomini furono ricompensate: un anno di lavoro per assemblare la nuova veste di questo che è il rifugio (e biblioteca!) più alto d'Europa ed uno dei luoghi abitati più alti della terra.

La capanna ottocentesca, ormai, aveva fatto il suo tempo: per installarla, fin dal 1889, erano serviti muli, spalle forti e caparbietà per far sfilare, in salita sul ghiacciaio, legno e pietre. L'impresa costò 18mila lire e tutti gli ospiti si tassarono, fin dall'inaugurazione. Poi però fu festa grande perché, una notte d'agosto del 1893, arrivò al vernissage, sua maestà la regina, la prima dell'Italia unita. Lei, che già si era vista intitolare la più famosa delle pizze, parchi, vie ed anche un'ode barbara del Carducci, a questa capanna teneva molto. Bionda e colta, la regina era anche alpinista e salì con le sue gambe: il cuore pesante non per la quota, ma perché il matrimonio con Umberto I era in crisi da tempo, benché la ragion di Stato restasse la priorità. Onde venisti? Quali a noi secoli / sí mite e bella ti tramandarono?: si adattano alla sovrana come a questo rifugio le parole del poeta vate dato che la capanna è un mix di record. Intanto perché sulla cima di un monte è difficile trovare un rifugio che di solito è un punto di passaggio alla vetta. Così punta Gnifetti, secondo «picco» per altezza del massiccio del Rosa, è un unicum: all'arrivo in cima ti puoi scaldare, rifocillare, anche provare a dormire, quota permettendo. Perfino un semplice tè al limone lassù ha il gusto prelibato del più stellato dei piatti. Dal 2004 sono arrivati anche 160 libri della biblioteca «Italo Grassi»: ogni lettore è invitato a lasciare la sua firma perché una pagina letta a queste quote rende lettori per sempre. Per molti decenni la capanna ha ospitato il centro di ricerca scientifica che la regina commissionò al fisiologo Angelo Mosso. Poi è diventata un osservatorio meteorologico. Quando a Milano avvertiamo gli effetti del riscaldamento globale, è (anche) lassù che il termometro si surriscalda. L' entrata al rifugio è stata ribassata più volte, prolungando la scaletta di legno man mano che neve e ghiacci si ritiravano. Il rifugio appartiene al Club alpino Italiano, sezione di Varallo Sesia, e il compleanno è stato organizzato, fra mille iniziative questa estate, in collaborazione con Gressoney in val D'Aosta ed Alagna in Piemonte, le due porte di accesso «alla Margherita».

Due giorni di cammino facendosi dare uno strappo dagli impianti di risalita, una notte in uno dei due rifugi al limitare dei ghiacci poi il balzo finale: prima un pizzo di crepacci verticali da superare, muovendosi come in una cristalleria. Poi, il col del Lys, quota 4mila ed il batticuore. La capanna è 500 metri di dislivello oltre: la vedi lassù, severa, scura, bellissima. Il terreno scende un poco, ironia amara per chi ha tanto faticato, per poi impennarsi nel gran finale.

Quattro, cinque ore sul ghiacciaio: questo l'iter dei comuni mortali, anche se il compleanno ha richiamato la voglia di record come quello stabilito da Nico Valsesia che, partendo da Genova Voltri, ha impiegato, qualche settimana fa, poco più di 14h 21' 18. Dal 2018 al rifugio ci si può anche sposare, arrivando pure in elicottero. Margherita avrebbe sorriso e allora buon compleanno, regina.

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